Stoccolma
Capitale della Svezia. L’abitato si estende su un insieme di isole e penisole. La parte più antica è costituita dalla Stadenmellan Broarna («città fra i ponti») e dalle contigue isolette di Helgeandsholmen (a N) e di Riddarholmen (a O). Fondata nella seconda metà del sec. 13° per ragioni di difesa (contro le incursioni dei pirati) e di commercio (con le fiorenti città della costa meridionale del Baltico), acquistò presto importanza. La rocca elevata sull’isola di Stadholm divenne una delle principali fortezze della Svezia e fu spesso sede dei re del Paese; porto di esportazione del rame e del ferro estratti nella regione a nord del Lago Mälaren, S. ebbe una vivace vita commerciale sotto il controllo della Hansa (➔ ), che ebbe parte preminente anche nell’amministrazione della città fino al 1471. Nel novembre 1520, dopo la conquista della città da parte di re Cristiano II di Danimarca, vi ebbe luogo, sulla piazza del mercato, il cd. «bagno di sangue di S.» col quale furono eliminati Sten Sture il Giovane e i suoi fautori. Dopo le rivolte guidate da Gustavo Vasa, respinti i danesi, dal sec. 16° S. può essere considerata la capitale della Svezia. La dinastia dei Vasa diede grande impulso allo sviluppo della città, confermandole tra l’altro i privilegi commerciali, cioè il monopolio del commercio del Norrland. Nel sec. 17° l’alta aristocrazia latifondista vi si trasferì; dell’abbellimento della città si interessò la regina Cristina, sotto la quale S. divenne uno dei grandi centri culturali d’Europa. A metà del sec. 18° la città contava circa 70.000 abitanti e fu solo in relazione con lo sviluppo industriale che a metà del sec. 19° S. si trasformò in una grande città.