stizzosamente
L'avverbio ricorre solamente in If VIII 83 Io vidi più di mille in su le porte / da ciel piovuti, che stizzosamente / dicean: " Chi è costui che sanza morte / va per lo regno de la morta gente? ", a indicare il rammarico stizzoso dei demoni, alle porte della città di Dite, per aver subito qualcosa di contrario alle leggi dell'oltretomba (" iracundamente ", Buti e Landino; " idest indignanter, et cum ira ", Benvenuto; " con rabbia ", Venturi). Per il Momigliano nell'avverbio " permane il ricordo della loro natura ribelle ai voleri di Dio ".