Soderbergh, Steven Andrew
Soderbergh, Steven Andrew. – Regista, produttore e sceneggiatore statunitense (n. Atlanta 1963). Sin dal suo esordio, Sex, lies and videotapes (1989), Palma d’oro al Festival di Cannes, si è caratterizzato come un regista indipendente, capace di alternare lavori minimali e sperimentali a progetti interni alla logica commerciale hollywoodiana, ma realizzati mantenendo il controllo di ogni fase produttiva e realizzativa. In questo modo, S. ha attraversato con uno stile personale linguaggi, stili e generi della Hollywood contemporanea: dal legal thriller con risvolti sociali Erin Brockovich (Erin Brockovich - Forte come la verità, 2000) al gangster movie virato in commedia con la serie di film ispirati a Ocean’s eleven (Colpo grosso, 1960) di L. Milestone – Ocean’s eleven (Ocean’s eleven - Fate il vostro gioco, 2001), Ocean’s twelve (2004), Ocean’s thirteen (2007) –, fino alla fantascienza d’autore, come il remake del film del 1972 di A. Tarkovskij, Solaris (2002). Nel contempo, S. ha potuto realizzare una serie di film indipendenti (grazie alla casa di produzione da lui stesso cofondata, la Section eight productions, che ha realizzato anche diverse opere della scena indipendente americana contemporanea), in cui prende corpo una poetica personale, caratterizzata dalla ricerca di personaggi attraversati dal pensiero della sconfitta e della sofferenza, nonostante il successo personale, o a partire dalla loro marginalità sociale – Full frontal (2002), Bubble (2005), Magic Mike (2012) –, o personaggi che scelgono di portare avanti le loro idee anche nella consapevolezza di uscire sconfitti – la duologia su Ernesto Che Guevara, The Argentine (Che - L’argentino, 2008) e Guerrilla (Che - Guerrilla, 2008) –, o ancora, su personaggi che in modo inconsapevole si trovano a essere pedine importanti di avvenimenti che vanno oltre la loro comprensione – The informant! (2009) e Contagion (2011). Sia nel suo cinema più personale sia in quello più interno alle dinamiche industriali di Hollywood, S. racconta dunque una dinamica di squilibrio tra l’individuo contemporaneo e il mondo, ogni volta sperimentando forme diverse, modalità distinte, dal punto di vista visivo e narrativo.