STEROPE (Στερόπη)
2°. - Figlia di Atlante, è una delle Pleiadi; secondo alcune versioni appare come la sposa di Enomao (ad esempio Apollod., iii, 10, 1; Paus., v, 10, 6), mentre in altre versioni è detta madre di Enomao.
S. appariva nel frontone orientale del tempio di Zeus ad Olimpia (v.), insieme a Pelope, Enomao e Ippodamia, come ci informa Pausania (loc. cit.) e come è documentato dal trovamento delle statue frontonali: rimane sempre però la questione in quale delle due figure femminili con peplo si debba riconoscere S., sebbene paia molto probabile riconoscerla nella figura matronale che solleva il krèdemnon sulla spalla, mentre con la destra doveva probabilmente reggere la patera per una libazione sacrificale.
Forse S. appariva anche nel dipinto, l'Ippodameia, che Panainos aveva dipinto ad Olimpia sul trono del simulacro di Zeus (Paus., v, 11, 6). La figura femminile presente tra i personaggi del mito di Pelope e Ippodamia su numerosi vasi àpuli e sarcofagi romani è stata identificata con S. con molta probabilità, sebbene in nessun caso con certezza assoluta.
Monumenti considerati. - Frontone E del tempio di Zeus a Olimpia: G. Becatti, in La Critica d'Arte, iv, 1939, p. 1 ss.; M. Floriani Squarciapino, in Ann. Sc. Arch. It. Atene, xxx-xxxii, N. S. xiv-xvi, 1952-4, 1955, p. 131 ss. Vasi àpuli: L. Séchan, Études sur la tragédie grecque dans ses rapports avec la céramique, Parigi 1926, p. 451 ss. e 464. Sarcofagi romani: C. Robert, Die Sarkophagreliefs, iii, 3, tav. ciii ss.
Bibl.: Türk, in Roscher, IV, 1909-15, c. 1500 ss., s. v.; id., in Pauly-Wissowa, III A, 1929, c. 2446 ss., s. v.