sterilità
Incapacità, in individui in età normalmente feconda, a concepire. La s. è individuale, dell’uomo o della donna, e si distingue dall’infertilità (➔), che può essere individuale o di coppia. Per es., una donna con le tube chiuse non è sterile, è infeconda; una coppia in cui l’uomo abbia anticorpi antispermatozoo è sterile, mentre nel caso sia la donna ad averli è infeconda, cioè affetta da infertilità.
Le cause di s., sia nell’uomo che nella donna, possono essere legate a tutti i meccanismi di regolazione ormonale ipotalamo-ipofisi-gonadi, in partic., a ipogonadismo (➔) primario e secondario, malattie ipotalamiche e neuroendocrine, blocchi enzimatici congeniti che coinvolgono la produzione di testosterone nell’uomo, di estrogeni e progesterone nella donna. Le cause possono anche essere anatomiche e riguardanti tutte le vie genitali, oppure immunologiche.
Autoanticorpi antispermatozoo sono rivolti contro antigeni espressi a livello della testa, della coda e della zona centrale dello spermatozoo. È possibile riconoscere anticorpi antispermatozoo di tipo IgG, circolanti nel sangue, e di tipo IgG e IgA, presenti nel liquido seminale. Gli anticorpi IgG tendono a bloccare la motilità degli spermatozoi, mentre gli anticorpi IgA esercitano un’azione agglutinante degli stessi. Esistono individui che hanno autoanticorpi senza presentare evidenti alterazioni della spermatogenesi e nei quali il numero degli spermatozoi nell’eiaculato è normale; in altri la presenza di anticorpi è invece associata a s. per oligospermia e azoospermia. Non sono del tutto ben chiariti i meccanismi che causano la genesi degli autoanticorpi antispermatozoo. È verosimile che fattori traumatici o di altra origine possano indurre la liberazione degli spermatozoi annullando la tolleranza immunitaria nei loro confronti, mentre esistono dati convincenti secondo i quali le infezioni del tratto genitale (acute o croniche) non sembrerebbero costituire un fattore predisponente. Gli anticorpi immobilizzanti sembrano essere più specifici rispetto a quelli agglutinanti; essi agiscono bloccando la funzione degli stessi spermatozoi, alterandone il cammino verso il canale cervicale e, in taluni casi, bloccando il legame alla zona pellucida dell’uovo con conseguente impossibilità di fecondazione.
Nella reattività immunitaria nel sesso femminile giocano un ruolo gli autoanticorpi antiovaio mentre gli anticorpi antifosfolipidi sono correlati agli aborti ricorrenti; in caso di menopausa prematura sono stati anche evidenziati anticorpi rivolti contro i recettori per la gonadotropina: in tal caso nelle ovaie è possibile il riscontro di infiltrati linfocitari con ovociti fortemente ridotti di numero.