stereoscopia
stereoscopìa [Comp. di stereo- e -scopia] [FME] La percezione della tridimensionalità del campo visivo e degli oggetti che si ha nella visione binoculare, cioè con i due occhi, derivante dalla capacità del cervello di analizzare e correttamente interpretare, per apprendimento, le differenze che si hanno tra le immagini formate dall'occhio sinistro e da quello destro. Questa capacità di analisi per apprendimento spiega la s. che, sia pure in misura ridotta, si ha anche nella visione monoculare. ◆ [OTT] La sensazione del rilievo del campo visivo che si ha osservando, mediante uno stereoscopio, la coppia di immagini ottenute con una macchina stereofotografica oppure quelle appositamente preparate e opportunamente osservate, per es. con il metodo degli anaglifi (←). Accanto a questa s. individuale sono stati realizzati metodi di s. collettiva, per l'osservazione collettiva di immagini, per es. cinematografiche, con effetto stereoscopico; i vari tentativi, nessuno dei quali ha avuto un consistente seguito commerc., sono stati basati sul riprendere, con apposite macchine stereocinematografiche, immagini "sinistre" e "destre" e nel differenziarle poi in modo che ogni serie appaia all'occhio giusto; i due sistemi di differenziazione tentati sono stati il metodo anaglifico, consistente nel colorare le due serie di immagini in rosso e in blu e nel dotare gli spettatori di occhiali con filtri colorati, un filtro rosso per un occhio e blu per l'altro occhio, e il metodo a polarizzazione, nel quale le due serie di immagini sono proiettate una con luce polarizzata verticalmente e l'altra con luce polarizzata orizzontalmente e lo spettatore è dotato di occhiali con due polaroidi incrociati.