PICHON, Stephen-Jean-Marie
Uomo di stato francese, nato ad Arnay-le-Duc (Costa d'Oro) il 10 agosto 1857, morto a Vers-en-Montagne (Giura) il 18 novembre 1933. Fece gli studî di diritto a Parigi; datosi ancora giovane alla vita pubblica e alla politica, fu successivamente consigliere municipale di Parigi (1883), consigliere generale (1884) e deputato al parlamento nelle elezioni del 1885 e 1889. Entrato in rapporti di amicizia con G. Clemenceau, collaborò alla Justice, e fece aspra guerra al boulangismo e al nazionalismo, ciò che gli valse di rimanere soccombente, come il suo amico, nelle elezioni generali del 1893. Pensò allora di percorrere la carriera diplomatica, e fu ministro plenipotenziario a Port-au-Prince (maggio 1894), con incarico di ristabilire le relazioni diplomatiche con la repubblica di San Domingo, quindi a Rio de Janeiro (dicembre 1895), infine a Pechino (dicembre 1897), dove si trovò durante la fiera sollevazione dei Boxers e la difesa delle Legazioni. Nel marzo 1901 ebbe la nomina a ministro residente della Francia a Tunisi, e colà seppe abilmente destreggiarsi. Tornato alla vita politica nel maggio 1906, fu eletto senatore per il Giura; e quando nell'ottobre successivo il Clemenceau fu incaricato di formare un gabinetto, chiamò a sé l'antico collaboratore, affidandogli il portafoglio degli Affari esteri, che conservò anche con i due gabinetti Briand. Dimessosi nel marzo 1911, il P. tornò ministro degli Affari esteri con L. Barthou (dal marzo al dicembre 1913), e nel gennaio successivo assunse la direzione del Petit Journal, che fu efficace sostenitore d'una resistenza a oltranza durante la guerra mondiale, ricoprendo a un tempo la carica di ministro degli affari esteri nel nuovo gabinetto Clemenceau. Rappresentò la Francia alle conferenze di Versailles, e sottoscrisse in suo nome il trattato di pace. Nel gennaio 1920 lasciò il ministero da lui occupato per tanti anni, e nel 1924 si ritirò dal senato a vita privata.