SINDING, Stephan
Scultore, nato a Röros in Norvegia il 4 agosto 1846, morto a Parigi il 23 gennaio 1922. Studiò con J. Middelthun a Oslo e con Albert Wolff a Berlino. Dal 1880 al 1883 soggiornò a Roma. Ma la maggior parte della sua vita la trascorse a Copenaghen, nella cui Gliptoteca si trova la maggior parte delle sue opere; altre sono a Parigi. Il lavoro suo più celebrato è la statua marmorea della Donna barbara col corpo del figlio morto (Gliptoteca di Copenaghen, 1883; Galleria nazionale di Oslo, 1889), opera potente e d'uno stile spiccatamente naturalistico. Il suo gusto dell'eleganza lineare si rivela in opere come La madre prigioniera (marmo, Copenaghen, 1887; bronzo, Oslo, 1888); Uomo e donna (marmo, Copenaghen, 1889; bronzo, Oslo, 1891); Adoratio (marmo, Copenaghen, 1889). Citiamo inoltre il gruppo colossale della Madre terra (marmo, Copenaghen, 1906); La Valchiria (bronzo, Copenaghen, 1902-08); il fregio Valhalla (Copenaghen, 1886-1904), e le due statue poco riuscite di Ibsen e di Björnson davanti al teatro nazionale di Oslo (bronzo 1898-99). Non priva d'interesse la sua autobiografia, La vita d'uno scultore (Oslo 1921).
Bibl.: Rapsilber, S. S., Berlino 1902; Thiis, Norske malere ag billedhungere, III, Bergen 1905.