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Sevyrev, Stepan Petrovic

di Cesare G. De Michelis - Enciclopedia Dantesca (1970)
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Ševyrev, Stepan Petrovič

Cesare G. De Michelis

Critico, poeta e storico russo della letteratura (nato a Saratov nel 1806, morto nel 1864).

Amico di Puškin, esordì come poeta ‛ filosofico ' e giornalista: tra il '27 e il '30 fu redattore del " Moskovskij vestnik ", dal '35 del " Moskovskij nabljudatel ' ", e dal '41 fu redattore capo del " Moskvitjanin ", assumendo posizioni conservatrici e ‛ slavofile ' che lo condussero a una lunga polemica contro Belinskij. Nei suoi viaggi all'estero fu anche in Germania e in Italia. Nel 1834 fu nominato professore all'università di Mosca, e dal '52 membro dell'Accademia delle Scienze di Pietroburgo.

Nelle poesie del Š. (come ad esempio Kamen' Dante e Čtenie Danta) ricorrono più volte temi danteschi; ma il suo nome è legato soprattutto al saggio D. i ego vek che, pubblicato nel 1833, rimane la prima voce della dantologia russa. In esso il Š. espone la filosofia e le idee politiche del poeta fiorentino, collegandole con la teologia e la scienza del sec. XIII e col retaggio della cultura classica. Soffermandosi sull'arte di D., egli sottolinea come il tema dell'oltretomba fosse diffuso nella letteratura medievale, ma anche rinnovato nella Commedia dalla presenza d'immagini e personaggi contemporanei.

Il Š. sottolinea l'originalità della forma del poema, in cui vengono unificati epica, lirica e dramma; e si sofferma sulla funzione di D. nella formazione della lingua italiana, frutto della fusione di espressioni popolari e dialettali con il latino colto, in un'armonica creatività lessicale capace di fondare una nuova lingua letteraria. Lo studio di Š. è basato soprattutto sui lavori di G. Pelli e di G. Tiraboschi. Su consiglio di Puškin si accinse anche a tradurre la Commedia, e nel '39, da Monaco, comunicò a Gogol' di aver iniziato il lavoro. Una sua versione dei canti II e IV dell'Inferno apparve nel 1843 sul " Moskvitjanin ", insieme con la traduzione del V canto, effettuata da D. Min.

Bibl. - S.P. Ševyrev, D. i ego vek, in " Učenye zapiski imperatorskogo Moskovskogo universiteta ", 1833-1834; Id. O pervych poetach Italii predsěstvovašich Dantu, in " Žurnal Ministerstva narodnogo prosveščenija " III (1837). Su S. e D.: N. Elina, D. v russkoj literature, kritike i perevodach, in " Vestnik istorii mirovoj kul'tury " I (1959); I. Goleniscev-Kutuzov, D. v Rossii, in Tvorčestvo D. i mirovaja kul'tura, Mosca 1971.

Vedi anche
Mosca (russo Moskva) Città capitale della Russia (10.470.318 ab. nel 2008), e dell’oblast´ omonima, all’incrocio dei fiumi Moscova e Oka. Forma un’unità amministrativa autonoma, il cui limite è segnalato dall’autostrada anulare e oltre il quale è previsto il mantenimento di un’ampia cintura verde. La sua vasta ... Russia Il più vasto Stato del mondo, esteso dall’Europa orientale all’Estremo Oriente. ● Il nome Russia designa lo Stato consolidatosi a partire dal 16° sec. attorno al Principato di Moscovia ed esteso al momento della massima espansione, a metà del 19° sec., in Europa, Asia e Nord America, dal Mar Baltico ...
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    Critico e poeta russo (Saratov 1806 - Parigi 1864); prof. nell'univ. di Mosca. Fu amico di M. P. Pogodin e collaborò alla rivista Moskvitjanin ("Il moscovita"); di tendenza slavofila, vide la salvezza della Russia nel rafforzamento della Chiesa ortodossa e dell'autocrazia. Importanti i suoi saggi su ...
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