Sacerdote e teologo ceco (n. Velký Páleč, Rakovník, circa 1370 - m. dopo il 1422). Compì gli studî all'univ. di Praga e più tardi (1400) divenne rettore della facoltà degli artisti; intorno al 1410 conseguì la laurea in teologia. Amico di J. Hus, col quale ebbe in comune l'ideale della riforma morale del clero, rappresentò Venceslao IV al Concilio di Pisa (1408); il legato B. Cossa, più tardi Giovanni XXIII, lo tenne per un certo periodo prigioniero a Bologna. Ma già nel 1412 ruppe con Hus sulla questione delle indulgenze, accostandosi alla tesi del primato romano e alla concezione gerarchica della Chiesa; risalgono a questo periodo le sue opere Tractatus gloriosus, Replicatio contra Quidamistas, De ecclesia. Dopo la chiusura del Concilio di Costanza, insieme ad altri prelati di nazionalità ceca passò in Polonia, dove si segnalò nella lotta contro l'hussitismo che vi aveva posto radici. Negli ultimi anni della sua vita si accostò al conciliarismo, sostenendo la fallibilità del pontefice anche in questioni dottrinali, e affermando pertanto la necessità di subordinare il papa al concilio.