STELLA ALPINA (latino scient. Leontopodium alpinum Cass.; Gnaphalium e Filago leontopodium L.; fr. pied-de-lion, belle-etoile; sp. pie de león; ingl. lion's foot, lion's paw; ted. Edelweiss, che è nome assai usato dai turisti di ogni paese)
Pianta della famiglia delle Composte, erbacea, perenne, cespugliosa, coperta d'un fitto e bianco tomento che riveste tutti quanti i suoi organi vegetativi e fiorali, alta 3-20 cm.; con un rizoma breve, bruno, a rami terminati da una rosetta di foglie dalla quale partono uno o più fusti. L'infiorescenza è un corimbo contratto con un capolino centrale quasi sessile, gli altri brevemente peduncolati e circondato da 7-8 brattee fortemente lanose e disposte a stella. I fiori sono gialloverdastri, i periferici pistilliferi filiformi, i centrali monoclini ma ad ovario abortito, tubolosi.
Cresce nella zona montana e alpina delle Alpi e dei Pirenei raramente al disotto dei 1500 m. in stazioni rupestri, esposizioni soleggiate e con spiccata preferenza per i terreni calcarei o dolomitici: nell'Appennino centrale è rappresentata da una forma locale (var. nivale DC.). È il simbolo dell'alta montagna e l'emblema degli alpinisti, al che concorre la sua conservazione dopo la recisione. Può acclimarsi anche nei giardini del piano quando la coltura è fatta con terriccio mescolato allo sfagno, ma perde un po' della sua peluria. Oltre che nei massicci alpini dell'Europa, in svariate razze geografiche cresce nell'Asia centrale e nel Himālaya assieme a specie affini spingendosi sin nel dominio dei prati e delle steppe della Siberia meridionale. Sembra, quindi, che esso rappresenti nelle nostre Alpi un elemento siberiano e da ciò il suo isolamento.