STELE
. In botanica la concezione della stele o cilindro centrale (v. caule, IX, p. 501 e segg.) proposta da P. van Tieghem già nel 1886, è stata poi approfondita fino al presente; negli ultimi anni è stata rivolta particolare attenzione allo sviluppo filogenetico dei varî tipi di s., quale si può desumere sia dallo sviluppo ontogenetico nelle piante viventi sia dall'anatomia comparata degli stadî adulti in queste e particolarmente nelle forme estinte (diversi gruppi di Pteridofite), per modo che attualmente si può ritenere con fondamento che tutti i diversi tipi di s. si siano evoluti dalla protostele (v. fig.); in questa evoluzione si nota, dalle forme inferiori alle superiori, il progressivo spostamento, nel fusto, del tessuto legnoso dal centro verso la periferia e nel contempo la scissione dell'unico fascio xilematico primitivo in varî fasci e ciò in seguito all'interposizione di tessuti parenchimatici (midollo e raggi midollari).
La protostele, detta anche aplostele o s. primitiva consta di un cordone centrale di xilema (che in sezione trasversale può essere circolare, triangolare, stellato o irregolarmente lobato), circondato da un cilindro di floema; la protostele si rinviene nei cauli giovani di quasi tutte le Felci viventi (le quali più tardi sviluppano una sifonostele), e in alcuni gruppi di Pteridofite estinte, nonché in poche Felci viventi (Lygodium, Gleichenia). Modificazione della protostele è l'actinostele o s. raggiata, che risulta dall'incunearsi dello xilema, verso la periferia, nel cilindro floematico, che perciò risulta scomposto in varî fasci; si trova nelle radici di tutte le Tracheofite viventi e fossili e nel fusto di varie Pteridofite primitive, estinte e, tra le viventi, in Psilotum.
La sifonostele è caratterizzata dalla presenza al centro dello xilema di una porzione parenchimatica, detta midollo, la cui origine è ancora discussa: secondo alcuni questo deriva dal non differenziarsi in xilema di una parte del cordone centrale, e a sostegno di questa tesi sta il fatto che vi sono protostele, per es. in Schizaea, e in altre Felci estinte, con la parte centrale formata da tracheidi miste a cellule parenchimatiche; secondo altri il midollo si sarebbe originato da una graduale intrusione del tessuto parenchimatico fondamentale fino al centro dello xilema; può darsi che il midollo si sia originato in gruppi diversi in tutt'e due i modi. Si distinguono la sifonostele ectofloica, quando il floema è solo all'esterno dello xilema, come in alcune Felci, per es. Osmundali, e la sifonostele anfifloica o solenostele, se il floema si trova anche all'interno del cilindro xilematico e accompagnato anche qui da periciclo e da un'endodermide (per es., in Marsilea). Anche l'origine del floema interno è ancora in discussione.
Dictiostele: il cilindro xilematico presenta un'interruzione del tessuto legnoso al disopra di ogni traccia fogliare in forma di fessura più o meno ampia, detta "lacuna fogliare"; in seguito alla comparsa delle lacune fogliari il cilindro xilematico si presenta quindi come un reticolo, circondato da floema e da periciclo anche dal lato del midollo e perciò nella sezione trasversale si notano tanti fasci del tipo protostelico; la dictiostele è caratteristica della maggioranza delle Felci.
La eustele si può immaginare derivata dalla sifonostele ectofloica e precisamente dal tipo presentato dalle Osmundali, cioè cilindro xilematico scisso in varî fasci, separati da raggi midollari; infine l'atactostele, propria delle Monocotili, è derivata dall'eustele.
Sono stati distinti molti altri tipi di s., particolarmente nelle Pteridofite, alcuni piuttosto complicati; però si tratta per lo più di termini intermedî tra un tipo e l'altro, mentre in certi casi si tratta di interpretazioni diverse (meristele, polistele, ecc.).