TOFANELLI, Stefano
Pittore, nato a Nave, presso Lucca, nel 1752, morto a Lucca nel 1812. Discepolo prima di G. A. Luchi in patria, poi di N. Lapiccola a Roma, si fece distinguere come disegnatore operando per la Calcografia Pontificia. A Roma il T. tenne fiorente scuola di disegno fino al 1796, quando rimpatriò. La repubblica, nel 1802, lo nominò professore di pittura, ed Elisa Baciocchi (1805) conservandolo all'insegnamento, l'onorò del titolo di suo "primo pittore". Dipinse l'Assunta per la cattedrale; altra pala per la chiesa di S. Alessandro, ed altra per la cappella Montecatini in S. Frediano, di cui decorò anche la vòlta. La principessa Elisa gli commise molti ritratti di famiglia, la maggior parte dei quali furono poi distrutti in odio a Napoleone. Quello di Elisa alla Pinacoteca di Lucca, già attribuito al T., non è suo, ma della Benoit. In Lucca esistono del T. ritratti e opere minori; e un lavoro di decorazione suo è a Tivoli, nella chiesa di S. Antonio. Ma le migliori opere sono la decorazione della sala della villa di Saltocchio (Lucca), con le Azioni di Achille, e quella veramente grandiosa, della sala della villa Mansi a Segromigno, col Trionfo di Apollo.
Il T. fu accademico di fine gusto, ma d'ingegno limitato; superò sé stesso soltanto in qualche ritratto e nella decorazione delle due ville ricordate.
Bibl.: Giornale delle belle arti, Roma, 23 aprile 1785, n. 16; Prose e poesie nella morte di S. T., recit. nell'adunanza dell'Accademia Napoleone, Lucca 1812; F. A. Sebastiani, Viaggio a Tivoli, Foligno 1828, p. 361; Docum. per serv. alla storia di Lucca, VIII, pp. 180-87; G. E. Saltini, Le arti belle in Toscana, Firenze 1862, p. 45; N. Monti, Descr. della Sala di Segromigno, Lucca 1866; M. Ridolfi, Scritti d'arte, Firenze 1879, passim; P. Marmottan, Les arts en Toscane sous Napoléon, Parigi 1901, pp. 167, n. i, 169; [P. Campetti], Catal. della Pinac. com. di Lucca, Lucca 1909, p. 80; Mostra del Ritr., ecc., Firenze 1911, pp. 104, 121; E. Lazzareschi, La villa Mansi a Segromigno e le pitt. di S. T., in Boll. st. lucch., II (1930), pp. 196-219.