MARTZÓKĒS, Stefano
Poeta neogreco, nato a Zante nxl 1855, da madre greca e padre italiano (il patriota e letterato bolognese Luigi Marzocchi), morto nel 1913.
Incominciò con le Poesie e Ore di tormento in italiano (Zante 1885 e 1886), poi preferì la lingua materna (Ποιήματα, 1889, e Νέα ποιήματα 1906), riprendendo talvolta (Al re d'Italia pel venticinquesimo della liberazione di Roma) la lingua italiana, di cui impartiva lezioni. Nutrito della poesia italiana, fa riecheggiare nelle sue liriche il Leopardi (col quale ha molta affinità nel suo pessimismo), il Carducci (Στίχοι Βάρβαροι) e anche lo Stecchetti, e trasporta nella poesia greca quasi tutti i metri italiani. I suoi Sonetti furono pubblicati e tradotti in francese da É. Legrand e H. Pernot (Parigi 1899). Tra le versioni dall'italiano ricordiamo La morte di Ermengarda del Manzoni, All'amica lontana del Foscolo e Alla Madre del De Amicis (edizione completa delle opere del M., con biografia di Siguros, Atene 1925). Anche i fratelli, Recordano (Μέμνων) e Andrea, coltivarono la poesia.
Bibl.: F. De Simone-Brouwer, Un poeta italo-greco, S.M., in Rendic. R. Accademia lincei, classe scienze morali, ecc., XX (1911), pp. 41-78.