GALLINI, Stefano
Nato a Venezia il 22 marzo 1756 da Girolamo e da Angela Soffietti, dopo la prima formazione nel seminario ducale di S. Nicolò di Castello, passò all'Università di Padova, dove studiò dapprima filosofia, sotto la guida del cartesiano padre somasco D. Barbarigo, e successivamente medicina. Formatosi alla scuola dei grandi maestri dell'Università patavina, tra i quali G. Dalla Bona e M.A. Caldani, si addottorò il 9 dic. 1776.
Rimasto orfano di padre poco prima della laurea, il G. poté completare la propria formazione grazie all'aiuto fornitogli dal fratello maggiore Tommaso, che professava l'avvocatura. Poté in tal modo, fin dal 1777 recarsi in viaggio di studio dapprima a Montpellier, poi a Parigi, ove si trattenne per circa due anni, quindi a Londra, ove pure soggiornò per un altro biennio: la visita alle grandi scuole europee dell'epoca gli offrì l'occasione di entrare in diretto contatto con gli esponenti più importanti del mondo medico-scientifico europeo, da L.-J. Daubenton a P.-J. Desault, da P.-J. Macquer ad A. Portal, a F. Vicq d'Azyr, a J. e W. Hunter, a W.C. Cruikshank, e, soprattutto, a J. Priestley, lo scopritore dell'importanza dell'ossigeno per la vita animale.
Lasciata Londra, il G. si recò nuovamente a Parigi ove si trattenne un mese; quindi, imbarcatosi ad Antibes, compì un lungo viaggio toccando successivamente Napoli, Roma, Firenze, Bologna, Parma: in ognuna di queste tappe non mancò di alimentare i suoi interessi scientifici, stringendo relazioni con numerosi celebri medici e naturalisti italiani, quali D. Cotugno, F. Fontana, G. Fabbroni, A. Nannoni, G. Azzoguidi, L. Spallanzani, G. Rezia. Tornato a Venezia nel giugno 1782, nel 1783 fondò, in collaborazione con i colleghi F. Aglietti e A. Gualandris, il Giornale per servire alla storia ragionata della medicina di questo secolo.
Fu questo il secondo giornale medico italiano, e per un certo tempo l'unico, dopo la cessazione del Giornale di medicina, pubblicato a Venezia dal 1763 al 1781: pubblicava articoli scientifici, soprattutto di medicina teorica, estratti da libri italiani e stranieri, e durò fino al 1795. Il G. lo lasciò nel 1786, quando assunse l'incarico universitario patavino.
Nel 1786 fu chiamato dall'Università di Padova all'insegnamento di medicina teorica. Nel 1798, dopo la caduta della Repubblica di Venezia, lasciò Padova e peregrinò fra Lugano, Parma, Modena, Bologna, Lucca e Pisa. Tornato a Padova nel 1806, tenne la cattedra di fisiologia e anatomia comparata e poi di fisiologia e anatomia sublime per 20 anni, con una parentesi tra il 1813 e il 1816, quando risiedette a Venezia. Fu rettore dell'Università patavina negli anni 1827-28.
Figura eminente nella fisiologia del periodo di transizione tra il XVIII e il XIX secolo, il G. concepì l'organismo come un'entità intimamente connessa con il mondo fisico circostante e che di conseguenza deve essere studiato con strumenti scientifici esatti e rigorosi: non più, quindi, teorie di solidi o di umori, ma scienza fisica e chimica, le cui leggi potessero soddisfacentemente spiegare i fenomeni del mondo vivente.
Non è improbabile che all'elaborazione della sua dottrina abbiano influito le scoperte dei naturalisti che il G. aveva conosciuto. Egli sostenne che per comprendere la natura delle funzioni vitali occorre studiare l'attività dell'intero organismo e non limitarsi all'analisi delle funzioni dei singoli organi. Introdusse il concetto dell'uomo "vegetante" e dell'uomo "senziente", in riferimento rispettivamente al sistema vascolare e a quello nervoso, preposti il primo alla nutrizione e alla secrezione, il secondo alla trasmissione delle eccitazioni al centro e da qui ai muscoli. Sulla base della struttura e della composizione chimica di ossa, cartilagini, legamenti, muscoli, nervi, membrane, tessuto "evidentemente celluloso", propose l'unificazione di sensibilità, contrattilità e irritabilità, fino ad allora ritenute attività fisiologiche distinte. Ma il G. non sostanziò tali proposte con una adeguata costruzione teorica e si limitò a preconizzare un cambiamento radicale delle basi esclusivamente filosofiche e speculative della fisiologia e della patologia. Le sue opere, nelle quali ripetutamente illustrò le sue idee, furono molto note ed ebbero una buona diffusione: Oratio inauguralishabita in Gymnasio Patavino… 1786… cum primum theoricam medicinam ordinariam publice profidendam accederet, Venetiis 1786; Saggio d'osservazioni concernenti i nuovi progressi della fisica del corpo umano, Padova 1792 (tradotta in tedesco nel 1794); Introduzione alla fisica del corpo umano sano ed ammalato, ossia fisiologia generale e patologia generale, ibid. 1802; Nuovo saggio d'osservazioni fisiologiche, ibid. 1807; Nuovi elementi della fisica del corpo umano, ibid. 1808 (2ª ed., ibid. 1820; 3ª ed. con correzioni e aggiunte, ibid. 1825); Elementi di fisiologia del corpo umano esposti in una serie di proposizioni…, ibid. 1827; Compendium operis pro tertia vice editi, cui titulus Nova elementa physicae corporis humani, Patavii 1827.
Il G. morì a Padova il 26 maggio 1836.
Fonti e Bibl.: V. Fabeni, Orazione in elogio di S. G. in occasione delle solenni esequie…, Modena 1838; E. De Tipaldo, Biografia degli italiani illustri, III, Venezia 1836, pp. 183-187; M. Asson, Di S. G. e della sua fisiologia, in Atti dell'Istituto veneto di scienze, lettere ed arti, s. 3, VIII (1862-63), pp. 695-715, 769-787; H. Boruttau, Geschichte der Physiologie in ihrer Anwendung auf die Medizin bis zum Ende des neunzehnten Jahrhunderts, in Handbuch der Geschichte der Medizin, a cura di T. Puschmann, II, Jena 1903, p. 364; A. Castiglioni, Gli albori del giornalismo medico italiano, in Archeografo triestino, s. 3, X (1923), pp. 1-40; L. Premuda, Prodromi a Bichat. Storia della fisiologia, Udine 1966, pp. 217-232; A. Pazzini, Storia dell'arte sanitaria dalle origini a oggi, II, Torino 1974, p. 1265; L. Bonuzzi, Tradition et illuminisme chez S. G., physiologiste de Padoue, in Acta Congressus internationalis XXIV historiae artis medicinae, Budapest 1976, pp. 421-424; C. Gibin, Lettere di S. G. a Giuseppe Olivi (1791-1795), in Quaderni per la storia dell'Università di Padova, XXI, Padova 1988, pp. 105-127; F. Ghiretti, S. G., in Professori di materie scientifiche all'Università di Padova nell'Ottocento, Trieste 1996, pp. 3-6; A. Hirsch, Biographisches Lexikon der hervorragenden Ärzte, II, pp. 674 s.; Enc. Italiana, XVI, p. 328; XXII, p. 720, s.v.Medicina.