GALEOTTI, Stefano
Incerti sono il luogo (Velletri secondo il Fétis, Livorno per il Riemann) e l'anno di nascita (1723 secondo le principali fonti bibliografiche, 1735 secondo il Pedemonte). È incerta anche la città in cui il G. studiò musica, e in particolare il violoncello, se Napoli o Roma, dove, all'epoca, prosperava una celebre scuola per gli strumenti ad arco.
L'Eitner, basandosi sul luogo di pubblicazione delle opere, accenna a Londra e ad Amsterdam quali città dove il G. soggiornò; in seguito, per motivi di salute, avrebbe lasciato l'Olanda e, dopo un breve soggiorno a Parigi, sarebbe rientrato in Italia. Secondo il Pedemonte, invece, prese fissa dimora a Genova, dove, intorno al 1750, l'aveva condotto un patrizio genovese, forse della famiglia Durazzo Pallavicini.
A Genova il G. continuò probabilmente a studiare con musicisti del posto e intraprese, poi, l'attività di esecutore, compositore e insegnante; avrebbe lasciato questa città solo per brevi periodi, trascorsi a Parma, Milano, Venezia e Vienna, dove erano proprietà della famiglia Pallavicini, al cui seguito sarebbe sempre rimasto.
La sua fama, comunque, era ancora viva, almeno fino alla prima metà dell'Ottocento, se un noto violoncellista di questo periodo, G. Quarenghi, lo include nel catalogo dei violoncellisti più insigni anteriori a L. Boccherini; è possibile che lo stesso Quarenghi ne avesse sentito parlare dal suo maestro, V. Merighi, il quale, a sua volta, si rifaceva al giudizio dei musicisti più anziani di Parma e Genova, come, ad esempio, A. Rolla.
Il più celebre Boccherini, comunque, di passaggio a Genova diretto in Francia, tra il 1766 e il 1767, conobbe il G. quando fu ospite presso la famiglia Durazzo Pallavicini e forse scrisse due delle sonate per due violoncelli da lui composte per eseguirle con lui. Ma mentre Boccherini presto ripartì verso mete più impegnative, il G. rimase tranquillamente a Genova, dove pure si sposò e dove, probabilmente, morì intorno al 1790.
Il G. scrisse prevalentemente per il suo strumento e la sua opera è di rilevante interesse: le numerose raccolte di sonate per violoncello e continuo e le sonate per trio nella rara combinazione per 2 violoncelli e continuo sono generalmente in tre movimenti e terminano con un minuetto; in esse si rivela disinvolto melodista, abile nell'utilizzare lo "stile galante", con un gusto studiato degli abbellimenti.
Il fatto che le sue opere edite siano state stampate all'estero non presuppone, secondo il Pedemonte, che abbia effettivamente soggiornato nelle città in cui apparvero, ma piuttosto che gli editori musicali stranieri, intrattenendo rapporti d'affari con le più illustri famiglie genovesi, si mostravano solleciti alle richieste di pubblicare opere dei maestri al loro servizio. Gli inediti del G. presso le biblioteche di Londra, Parigi, Vienna e Berlino, sono forse copie manoscritte di opere conservate a Genova; l'Eitner segnala due raccolte per violoncello e continuo, stampate a Londra e non rintracciabili a Genova, ma, secondo il Pedemonte, si tratta invece di piccole antologie di movimenti scelti tratti dalle sonate o dai concerti del Galeotti.
Il nome del G. è stato spesso confuso con quello di Salvatore Galeotti, compositore di musica da camera contemporaneo del G., della cui biografia quasi nulla si sa, cui sono state erroneamente attribuite le opere di quest'ultimo, spesso firmate soltanto con l'iniziale del nome. Il Pedemonte, però, ritiene possibile che si tratti della stessa persona considerando che il G. in qualità di esecutore godeva di notorietà in Italia e, come tale, era quasi ignoto all'estero, dove, invece, era conosciuto come notevole compositore similmente al quasi omonimo Salvatore, cui vengono attribuite un gran numero di sonate a tre, che erano un tratto distintivo del Galeotti.
Tra le composizioni del G. si ricordano: Six sonatas or trios for two violins or German flute and violin with bass op. 2, London 1763; Sei sonate per violoncello solo e basso continuo op. 1, Parigi 1765; Sei Trio per 2 violoncelli e basso continuo op. 2, ibid. 1765; Six sonatas en trio pour 2 violons et basse op. 3, ibid. ca. 1765; Six solos for a violoncelle with a thorough bass for the harpsichord op. 3, London 1766; Six sonates à 2 violons et basse continue op. 2, Amsterdam 1770; 20 Italian Minuets for 2 violins and bass, ibid. 1770; Six sonates pour le violoncelle op. 4, Parigi 1785; oltre a vari pezzi in raccolte dell'epoca e conservate in manoscritto in numerose biblioteche europee.
Fonti e Bibl.: M. Pedemonte, Un grande violoncellista dimenticato: S. G., in Rass. dorica, XII (1941), pp. 113-117; F.-J. Fétis, Biogr. univ. des musiciens, III, p. 383; R. Eitner, Quellen-Lexikon der Musiker, II, p. 127; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, p. 584; Enc. della Musica (Rizzoli-Ricordi), II, p. 266; The New Grove Dict. of music and musicians, VII, pp. 95 s.; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, III, p. 97.