STEFANO di Alessandria
Filosofo greco, vissuto tra la seconda metà del sec. VI e la prima del sec. VII d. C., ultimo rappresentante della scuola neoplatonica di Alessandria. Dopo avere insegnato in questa città, fu nella prima metà del sec. VII chiamato dall'imperatore Eraclio all'università di Costantinopoli: in lui si realizzò quindi il trapasso nel mondo bizantino di quella tradizione filosofica classica che ormai, dopo la chiusura della scuola d'Atene avvenuta circa un secolo prima, non aveva più centro nell'Occidente. Delle sue lezioni su Platone e su Aristotele è documento superstite un commentario all'aristotelico De interpretatione (In librum Aristotelis de interpretatione commentarium, edito da M. Hayduck nella silloge dei Commentaria in Aristotelem Graeca, XVlII, 111, Berlino 1885); di quelle di argomento scientifico, un trattato astronomico cronologico (Μιασάϕησις ἐξ οἰκείων ὑποδειγμάτων τῆς τῶν προχείρων κανόνων ἐϕόδου τοῦ Θέωνος), brani del quale sono stati pubblicati da H. Usener in Kleine Schriften, III, p. 295 seg.
Bibl.: Fondamentale H. Usener, De St. Alexandrino, Bonn 1880, ristampato in Kleine Schriften, III, pp. 247-332. Ulteriore bibliografia in Ueberweg-Praechter, Grundriss der Geschichte der Philosophie, I, 12ª ed., Berlino 1926, pp. 638 del testo e 197-98 dell'appendice bibliografica.