STEFANEFORO (στεϕανηϕόρος)
Era, in alcune città dell'antica Grecia, un dignitario investito di attribuzioni quasi esclusivamente religiose e, principalmente, del culto della divinità protettrice della città. Gli stefanefori godevano quasi sempre, nelle loro città, del privilegio dell'eponimia. In età ellenistica e romana si accentuò il carattere onorifico della stefaneforia: di tale dignità fu spesso investito il principe stesso o, più tardi, l'imperatore. Appunto durante l'impero romano la stefaneforia divenne - come quasi tutte le cariche municipali - molto dispendiosa per chi la ricopriva: tantoché spesso, non trovandosi chi volesse sobbarcarvisi, si faceva stefaneforo il dio stesso patrono della città, caricandone le spese al tesoro del tempio.
Bibl.: Cl. Gnädinger, De Greac. magistratibus epon. quaestiones sel., Strasburgo 1892, pp. 3 e 14; W. Liebenam, Städteverwaltung im röm. Kaiserreiche, Lipsia 1900, p. 556 segg.; V. Chapot, La province romaine d'Asie, Parigi 1904; id., in Daremberg e Saglio, Dict. des antiq. grecq. et rom., VIII, p. 1508 segg.; Gebhardt, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., III A, col. 2347 segg.