statua
Il vocabolo appare quattro volte nel Convivio, sempre in senso proprio.
Partendo da un luogo di Giovenale (Sat. VIII 53-55), liberamente rielaborato (Da te a la statua fatta in memoria del tuo antico non ha dissimilitudine altra, se non che la sua testa è di marmo, e la tua vive, IV XXIX 5), D. esprime il suo dissenso dal poeta latino, ché la statua di marmo, di legno e di metallo, rimasta per memoria d'alcuno valente uomo, si dissimiglia ne lo effetto molto dal malvagio discendente. Però che la statua sempre afferma la buona oppinione in quelli che hanno udito la buona fama di colui cui è la statua, e ne li altri genera; lo ma[l]estr[u]o figlio o nepote fa tutto lo contrario (§§ 5-6).