statocentrico
(stato-centrico), agg. Che ruota intorno all’idea di Stato.
• Di fronte a noi abbiamo dunque due alternative: [...] o la costruzione di una nuova collettività che [Alain] Touraine definisce come «situazione post-sociale», poiché la semplice prospettiva di ricostruire una nuova società, un nuovo livello d’integrazione stato-centrico, è a suo parere inefficace e irrealizzabile. (Francesco Antonelli, Manifesto, 9 maggio 2012, p. 11, Cultura) • Questa torsione stato-centrica delle organizzazioni partitiche ha indebolito le strutture periferiche dei partiti. Ha impoverito il partito nel territorio. Tutta l’attività politica si svolge al centro, dove si acquisiscono e si gestiscono le risorse sia finanziarie che strutturali. (Piero Ignazi, Repubblica, 6 dicembre 2014, p. 37, Commenti) • «Quanto l’intervento dello Stato aiuta la famiglia ad essere se stessa, quanto ne rispetta l’autonomia, e quanto invece tende a toglierle funzioni, rendendola così irrilevante e in ultima analisi privatizzata, oppure strumentalizzandola e sfruttandola come risorsa a basso costo per un welfare statocentrico»? (Lubomír Mlcoch riportato da Francesco Belletti, Avvenire, 4 maggio 2017, p. 3, Idee).
- Composto dal s. m. stato con l’aggiunta del confisso -centrico.
- Già attestato nell’Unità del 22 marzo 1962, p. 3 (Romano Ledda).