Stato di polizia
Tipo di Stato che nell’Europa del sec. 18° rappresenta la più compiuta forma evolutiva dei regimi assolutistici – e in questo senso contrapposto a Stato di diritto – nel quale il benessere dei sudditi, la prosperità dello Stato e l’ordine pubblico non erano assicurati dalla libera dinamica delle forze sociali, bensì da un rigoroso e corretto controllo amministrativo dal carattere autoritario, verticistico e paternalistico. L’espressione S. di p. fu coniata dalla storiografia liberale tedesca nella seconda metà dell’Ottocento, alludendo in partic. alla Prussia di Federico II il Grande. Tuttavia, il concetto di polizia nella storia tedesca del 17° e 18° sec. non era inteso nel senso odierno di ordine e sicurezza pubblica. Infatti, poiché a quel tempo era opinione comune che i provvedimenti emanati dall’autorità per la conservazione dell’ordine e della sicurezza fossero sottratti a qualunque controllo dei tribunali, si delineò la tendenza a estendere quanto più possibile il campo della polizia. Per questo, l’espressione S. di p. fu poi usata per indicare quel particolare tipo storico di Stato in cui il sovrano era sottratto a qualunque limite formale e controllo giurisdizionale; la polizia giunse così a comprendere tutta quanta l’amministrazione, fatta eccezione solo per quella militare e per la materia finanziaria.