VRAZ, Stanko
Poeta croato, nato il 30 giugno 1810 a Cerovec (Stiria), morto il 20 maggio 1851 a Zagabria. All'università di Graz studiò legge e belle lettere. Attratto dal movimento croato dell'"illirismo" si stabilì a Zagabria, ove prese viva parte alla vita letteraria ed ebbe varie cariche culturali.
Scrisse soprattutto versi lirici. Nel 1840 pubblicò una prima raccolta di versi dal titolo esotico Gjulabije (Mele appiole rosse). Seguirono: Glasi iz dubrave Žerovinske (Voci della selva di Z., 1841), Vienac soneta (Serto di sonetti, 1845), Gusle i tambure, 1845. Pubblicò pure alcune raccolte di versi popolari sloveni (Narodne pjsme slovenske, 1839). Va noto soprattutto per le poesie originali. In queste, specialmente in Gjulabije, intessé un piccolo romanzo d'amore secondo la moda del romanticismo ed esaltò l'amore spirituale. Inneggia inoltre alla patria slava, canta la natura e crea tutto un piccolo mondo di visioni e sogni romantici. I suoi componimenti poetici sono agili, delicati, ormeggiano il sonetto italiano e cercano nuovi effetti ritmici. Non sempre ci riesce il poeta che, sloveno d'origine, non è padrone assoluto della lingua che maneggia.
Bibl.: B. Vodnik, S. T., Zagabria 1909.