Scrittore polacco (Łojewo, Cuiavia, 1868 - Jaronty, Cuiavia, 1927). Dopo aver studiato architettura, medicina e psicologia, si stabilì a Berlino, dove scrisse in tedesco saggi (Chopin und Nietzsche, 1892), poemi in prosa (Totenmesse, 1893; Vigilien, 1895, trad. it. 1916; De profundis, 1895, trad. it. 1916), romanzi (Homo sapiens, 3 voll., 1895-98, trad. it. 1932; Satans Kinder, 1897) e drammi (Das grosse Glück, 1897, trad. it. 1921), entrando a far parte dei circoli d'avanguardia tedeschi. Nel 1898 tornò in Polonia, a Cracovia, e assunse la direzione della rivista Życie ("Vita"), organo della Młoda Polska ("Giovane Polonia"), esponendovi le sue teorie sull'arte pura, sull'"anima nuda". Iniziò l'attività letteraria in polacco traducendo le proprie opere scritte in tedesco; quindi scrisse in polacco drammi (Złote runo, 1901, trad. it. Il vello d'oro, 1921; Śnieg, 1903, trad. it. Neve, 1924; Gody życia "Il festino della vita", 1910; Topiel "Il vortice", 1912), romanzi (Nad morzem, 1899, trad. it. Offerta al sole, 1922; le trilogie Sinowie ziemi "I figli della terra", 1904-11, e Mocny człowiek "L'uomo potente", 1912-13) e altre opere minori. Durante e dopo la prima guerra mondiale diede avvio alla breve esperienza dell'espressionismo di Poznań e scrisse opere teoriche e biografiche (Szlakiem duszy polskiej "Sull'orma dell'anima polacca", 1917; Moi współcześni "I miei contemporanei", 2 voll., 1926-30). Morì quasi dimenticato.