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JULIEN, Stanislas

di Giovanni Vacca - Enciclopedia Italiana (1933)
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JULIEN, Stanislas

Giovanni Vacca

Sinologo francese, nato a Orléans il 13 aprile 1797, morto a Parigi il 14 febbraio 1873. Allievo di Abel Remusat, gli succedette nella cattedra di cinese al Collège de France, ove insegnò dal 1832 al 1872. Dalla sua scuola uscirono E. E. Bazin, E. Biot e gl'italiani A. Andreozzi e A. Severini.

La sua versione di Mencio (Parigi 1824), che egli eseguì con l'aiuto della versione mancese, lo fece penetrare nello spirito della lingua cinese. Le sue traduzioni sono state un modello di precisione e di rigore. Egli dimostrò che, anche senza l'aiuto di interpreti e di letterati cinesi, di cui si valevano specialmente i sinologi inglesi, era possibile, anche in Europa, afferrare con precisione le sfumature della lingua cinese. Nella sua Syntaxe nouvelle de la langue chinoise (Parigi 1869-1870), illustrò l'opera grammaticale del letterato Wang Yin-chih (1798) e dimostrò come la posizione delle parole, nella frase cinese, sostituisce gran parte delle regole grammaticali delle lingue indoeuropee. Il J. pose in luce la grande importanza delle osservazioni dei pellegrini buddhisti per la storia e la geografia dell'Asia Orientale e dell'India. Intravide, in modo empirico, le leggi che hanno guidato i traduttori cinesi nella scelta dei caratteri cinesi per la trascrizione dei nomi sanscriti. Queste ricerche, proseguite dai suoi successori, hanno permesso di ricostituire le antiche pronunce cinesi e le leggi fonetiche che permettono di risalire all'originale sanscrito.

Oltre le opere già rammentate si citano: le traduzioni dal cinese di romanzi e novelle: Les deux cousìnes, Parigi 1864; Les deux jeunes filles lettrées, Parigi 1860; Nouvelles chinoises, Parigi 1860; Contes et Apologues indiens, ecc., Parigi 1860; Blanche et bleue, Parigi 1834. Tradusse varî drammi, tra cui L'histoire du cercle de craie, Londra 1832; L'orphelin de la Chine, Parigi 1834, ecc. Tradusse i testi taoisti: Tao-te king di Lao-tse, Parigi 1842; Le livre des recompenses et des peines, Parigi 1835. Sono specialmente importanti le traduzioni: Histoire de la vie de Hiouen Thsang, Parigi 1853; Mémoires sur les contrées occidentales, par Hiouen Thsang, Parigi 1857. Scrisse altresì numerose memorie e articoli, parzialmente raccolti in: Mélanges de géographie asiatique et de philologie sinico-indienne, Parigi 1864, ecc. Sono importanti i suoi contributi alla storia della tecnica: Resumédes principaux traités chinois sur la culture du mûrier et l'éducation des vers à soie, Parigi 1836 (trad. ital., Torino 1837); Histoire et fabrication de la porcelaine chinoise, Parigi 1856; Industries anciennes et nouvelles de l'Empire Chinois, Parigi 1869.

Vedi anche
Ricci, Matteo Missionario e sinologo (Macerata 1552 - Pechino 1610). Gesuita, fu inviato nelle Indie Orientali (1577) e poi in Cina (dal 1582), dove iniziò la sua opera di divulgazione della cultura occidentale e di studio della civiltà orientale. Anche grazie alla stima di cui godette presso la corte imperiale, condusse ... Kircher, Athanasius Kircher ‹kìrh'ër›, Athanasius. - Erudito gesuita (Geisa, Fulda, 1602 - Roma 1680). Eminente rappresentante dell'enciclopedismo seicentesco, i suoi eclettici interessi  spaziarono dal campo degli studi linguistici alla geologia, dalla filologia all'ottica, al collezionismo di antichità; le sue ricche ... buddismo Disciplina spirituale fondata da Buddha, vissuto nell'India nord-orient. fra 6° e 5° sec. a.C. Nei secoli successivi il buddismo assunse i caratteri di dottrina filosofica e di religione ateistica, diffondendosi in gran parte del subcontinente e in vaste zone dell'Asia orientale. Il buddismo appare come ... Cina Stato dell’Asia centrale e orientale. Il nome proviene dal portoghese China, che i primi esploratori portoghesi appresero dagli Indiani o dai Malesi, e con ogni probabilità deriva da quello della dinastia cinese Qin (221-206 a.Cina) sotto il cui dominio la Cina venne unificata. I Cinesi chiamano il loro ...
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