staffetta generazionale
loc. s.le f. Possibilità di ridurre, mediante accordi aziendali, l’orario di lavoro dei lavoratori più anziani per poter incrementare l’occupazione dei più giovani.
• Un lavoratore anziano, meno di cinque anni alla pensione, accetta il part time fino alla fine della carriera. Meno stipendio ma anche meno ore in ufficio. In cambio la sua azienda assume un giovane con un contratto a tempo indeterminato. Si chiama staffetta generazionale, l’espressione è stata usata anche dal premier Enrico Letta nel suo discorso di insediamento. (Lorenzo Salvia, Corriere della sera, 9 maggio 2013, p. 31, Economia) • «Voglio ricordare che non solo si è unificato il trattamento tra pubblici e privati, ma che l’intervento dell’Unione europea ha portato all’innalzamento dell’età pensionabile delle donne a 65 anni. Questo ha trascinato la successiva modifica anche nel settore privato. L’argomento della staffetta generazionale non può valere solo per il settore pubblico» (Cesare Damiano intervistato da A[ndrea] Bas[si], Messaggero, 30 marzo 2014, p. 3, Primo Piano) • Il tema della staffetta generazionale è comunque molto più ampio e comprende non solo la possibilità della pensione anticipata, un ordine del giorno che viene costantemente posticipato per ovvi motivi legati al contenimento della spesa pubblica, ma anche alla parte ancora mancante del jobs act, ovvero il welfare attivo. (Giornale di Brescia, 14 aprile 2016, p. 3, Primo piano).
- Composto dal s. f. staffetta e dall’agg. generazionale.
- Già attestato nella Stampa Sera del 7 dicembre 1982, p. 3 (Alessandro Di Giorgio).