Staël-Holstein, Anne-Louise-Germaine Necker, baronessa di
Scrittrice francese (Parigi 1766-ivi 1817). La S. dimostra, nei primi suoi scritti, di avere una conoscenza molto scarsa della letteratura italiana e dell'opera di D., e ciò è naturale: le sue preferenze di gusto andavano in quel periodo alla letteratura del Nord.
Basta mettere a raffronto, in De la littérature considerée dans ses rapports aver les institutions sociales (1800; cfr. l'ediz. critica con importante introduzione di P. Van Tieghem, Ginevra 1959), l'intero capitolo (pp. 193-207) dedicato a Shakespeare con i pochi periodi dedicati a D. (nei quali viene ripetuto quasi alla lettera il giudizio di Voltaire: " Le Dante... a monstré, dans quelques morceaux de son poème, une énérgie qui n'a rien d'analogue avec la littérature de son temps; mais les défauts sans nombre qu'on peut lui reprocher sont, sans doute, le tort de son siècle ", p. 173), o prendere in esame le rare citazioni dirette dall'opera dantesca (De la littérature, p. 28, con If III; Delphine, in Oeuvres complètes, I, Parigi 1820, 332, con If III 9) per rendersi conto di quanto D. fosse allora lontano dai gusti della Staël.
L'interesse per D. si fece in lei molto più vivo sia per influsso di alcuni frequentatori della sua villa di Coppet (W. Schlegel, Sismondi), sia soprattutto in seguito al viaggio in Italia, compiuto nel 1804-1805, che fu un vero " pélérinage passionné " (Hazard) e allargò di molto le sue conoscenze e il suo gusto. Facendosi guidare, con una " docilité amoureuse " (Hazard), dal Monti, la S. si sforzò in quell'occasione di penetrare più a fondo nello spirito della letteratura italiana e in particolare nell'opera di D. e del Tasso.
Ne sono testimonianza una lettera del Monti a Louis Bossi scritta dopo la visita della S. a Milano all'inizio del 1805 (cfr. Lettere inedite e sparse, a c. di A. Bertoldi e G. Mazzatinti, I, Torino 1893, 247): " J'ai la satisfaction d'avoir inspiré à Mme de Staël une meilleure idée de la littérature italienne, en la faisant pleurer abondamment à l'audition de quelques beaux morceaux de nos classiques, et en l'obligeant à confesser qu'elle s'était trompée dans ses jugements, dont elle m'a promis la rétractation "), e le numerose lettere della stessa S. al Monti e ad altri letterati italiani (cfr. Lettere inedite del Foscolo, del Giordani e della signora di S. a V. Monti, a c. di G. e A. Monti, Livorno 1876, 250 ss., in particol. pp. 250-251, 252-253 e 293-294; I. Morosini, Lettres inédites de Mme de S. à V. Monti, in " Giorn. stor. " XLVI [1905] 1-64, in particolare p. 54).
Di quel viaggio e della nuova familiarità con i costumi e la letteratura d'Italia la S. ha dato una rievocazione appassionata in un romanzo, presto diventato famoso: Corinne, ou de l'Italie (1807; trad. tedesca di F. Schlegel, 1807; trad. italiana anonima, ma di C. Mengoni, 1808). Esso contiene un'esaltazione eloquente di D. nel libro II, che è dedicato al celebre ‛ improvviso ' di Corinna sul Campidoglio, e una difesa del " génie tragique " di D., in polemica con i pregiudizi neoclassici, nel libro VII, che è dedicato a un panorama della letteratura italiana.
Bibl. - V. alla voce FRANCIA (particolarmente i contributi di A. Counson, A. Farinelli, W.P. Friederich, U. Mengin, A. Bisi, P. Hazard, R. Noli, C. Pellegrini, A. Vallone, R. Wellek, A. Ramelli). E inoltre, per i problemi generali: D.G. Larg, Mme de S. - La vie dans l'oeuvre, Parigi 1924; Mme de S.-La seconde vie, ibid. 1928; C. Pellegrini, Mme de S., Firenze 1938; per i rapporti con D.: C. Dejob, Mme de S. et l'Italie, Parigi 1890; M.T. Porta, Mme de S. e l'Italia, Firenze 1909; G. Gennari, Le premier voyage de Mme de S. en Italie et la genèse de Corinne, Parigi 1947; F. Simone, La littérature italienne dans " Corinne ", in Mme de S. et l'Europe (colloque de Coppet), ibid. 1970, 289-300.