STAAL DE LAUNAY, Marguerite-Jeanne Cordier, baronessa de
Nata a Parigi il 30 agosto 1684, morta a Gennevilliers il 15 giugno 1750. Di povera condizione (il padre aveva abbandonato, senza mezzi, la moglie e la figlia), fu educata al convento di Évreux, poi accolta in quello di Saint-Louis, a Rouen, per l'amicizia della badessa, Madame de Grieu. Qui ebbe amici, ammiratori, e nutrì una passione non corrisposta pel marchese di Silly. Morta la sua protettrice, dovette accettare (1711) il posto di cameriera presso la duchessa del Maine, a Sceaux. L'umile stato non le impedì di mostrare le doti dello spirito, le attitudini letterarie: molti della piccola corte, tra cui G. de Chaulieu, si interessarono a lei; l'autoritaria duchessa l'ebbe confidente. Implicata nella congiura di Cellamare, fu alla Bastiglia (1718-20), dove amò il cavaliere du Mesnil, suo compagno di prigionia, e fu amata dal cavaliere di Maison-Rouge, governatore della prigione. Tornata a Sceaux, ritrovò il suo modesto ufficio. Dopo aver rifiutato André Dacier, vedovo dell'ellenista Anne Dacier più che cinquantenne s'indusse a sposare il barone di Staal; continuò a fare parte della casa della duchessa; essendo anche in stretta relazione con Madame du Deffand.
Le molte amicizie, l'amore che, pur non essendo bella, ispirò più volte, attestano il suo fascino. Il grado subalterno le permise la visione acuta e disincantata dei grandi, il giudizio rassegnato e amaro. Posta tra un secolo e l'altro, ha la fermezza classica di spirito e di espressione, e insieme la sensibilità settecentesca. Del tempo, della società, vista nell'interessante corte di Sceaux, ella dà un'immagine preziosa nei Mémoires (pubbl. nel 1755, in 4 volumi, poi spesso ristampati): uno dei più ricchi documenti del primo Settecento, di non comune valore umano e stilistico, oltre che storico. Lasciò anche lettere, e due brevi commedie (Œuvres, Parigi 1821, voll. 2).
Bibl.: Ch.-A. Sainte-Beuve, in Portraits Littéraires, III.