SQUILLA (dal gr. σκίλλα, nome usato da Plutarco per un crostaceo marino; lat. scient. Squilla Fab.)
Generi di Crostacei dell'ordine Stomatopodi. Con questo nome s'indica pure la comune Canocchia o Cicala di mare (fr. squille; sp. esquila; tedesco Heuschrekkenkrebse; lat. scient. Squilla mantis L.) descritta fino dal 1554 da G. Rondelet "de squilla quae μάντις dicitur" perché ricorda per le zampe anteriori predatrici quelle delle Mantidi (v.). Questo crostaceo ha lo scudo poco esteso così che lascia scoperti gli ultimi segmenti del torace; l'addome è invece molto sviluppato con larga natatoia codale; il 2° paio di zampe toraciche è molto robusto, provvisto di chela spinosa e, vibrato rapidamente sulla preda, serve a catturarla. La squilla può raggiungere 20 cm. di lunghezza, è di color giallastro madreperlaceo con due macchie tonde violacee sul telson; è specie frequente sui fondi fangosi lungo le coste dei nostri mari, soprattutto dell'Adriatico, diffusa anche su quelle europee dell'Atlantico e dovunque pescata perché commestibile.