split-screen
(split screen), loc. s.le m. inv. Schermo frazionato, suddiviso in quadranti.
• La gran parte dei commenti dedicati alla direttiva si è ideologicamente divisa sull’opportunità di superare il criterio attuale che impone per la tv una netta separazione tra pubblicità e contenuto editoriale dei programmi, rimuovendo i vincoli a forme di pubblicità come lo split-screen (trasmissione simultanea, a schermo suddiviso, di pubblicità e programma), il product placement [...] e la pubblicità virtuale. (Carlo Alberto Carnevale Maffè, Italia Oggi, 10 gennaio 2006, p. 48, Circuits) • Il film [«We Can’t Go Home Again»] è estremamente figlio di quel tempo. Lo split-screen, le immagini multiple, l’uso del materiale di repertorio... sembra un lavoro in cui la riflessione sulla politica americana degli anni ’70 si incrocia con riflessioni molto intime, personali. (Alberto Crespi, Unità, 15 settembre 2011, p. 38, Culture) • [Matteo] Renzi non si affida a maquillage, ma all’innovazione tecnologica. E trae ispirazione da Barack Obama. Come il presidente americano nell’ultimo discorso sullo Stato dell’Unione, usa lo «split screen» («enhanced version», versione migliorata): uno schermo diviso a metà, da un lato il presidente, dall’altro le slides che sta illustrando. (Serenella Mattera, Sicilia, 13 marzo 2014, p. 2, Il Fatto).
- Espressione inglese composta dall’agg. split ‘frazionato, diviso’ e dal s. screen ‘schermo’.
- Già attestato nell’Unità del 26 settembre 1999, p. 22, Gli Spettacoli (Michele Anselmi), nella variante grafica splitscreen.