SPITSBERGEN (XXXII, p. 399)
Durante la seconda Guerra mondiale, il 25 agosto 1941, sbarcò nelle Spitsbergen un contingente di truppe canadesi, di genieri inglesi e di soldati norvegesi, scortato da unità della marina britannica, che si ancorarono a Porto Verde, nelle Spitsbergen occidentali. Scopo della spedizione fu quello di interdire alla Germania rifornimenti di carbone da quelle miniere (che prima della guerra ne fornivano, annualmente, per 200.000 t.), evitando di lasciare nelle isole una guarnigione fissa. Distrutti o rimossi gli impianti e le stazioni radio, e incendiate 450.000 t. di carbone già estratto e 12.000 hl. di carburanti e olio minerale, vennero sgomberati, in Inghilterra, la popolazione civile (700-800 persone) e, nell'URSS, circa 1.600 minatori.
In connessione con la maggiore importanza di tutto il settore artico per lo sviluppo delle comunicazioni aeree transatlantiche e per i rifornimenti di guerra, l'URSS nell'autunno del 1944 sollevò presso il governo norvegese di Londra il problema di una revisione del trattato del 9 febbraio 1920, che attribuiva alla Norvegia la sovranità sulle isole.
Da parte sovietica si proponevano misure comuni per la difesa di questi territorî, a riforma dell'art. 9 del trattato che stabiliva la smilitarizzazione delle isole. Da parte norvegese in linea di massima non ci si mostrò contrarî ad un accordo e il 9 aprile 1945 il governo norvegese affermò che, ferma restando la sovranità della Norvegia sulle isole, era possibile giungere a comuni misure di difesa, eventualmente nell'ambito dell'organizzazione internazionale di sicurezza; in ogni caso era previsto l'assenso preliminare dei governi americano, inglese, danese, francese, olandese e svedese. La questione rimase ancora impregiudicata sino al novembre del 1946, quando i ministri degli Esteri norvegese e sovietico tornarono ancora sull'argomento a New York. Dei colloquî vennero tenute informate le potenze interessate. La notizia delle trattative avvenute fra il 1944 e il 1946, data dai Norvegesi il 10 gennaio 1947, seguita da replica dell'agenzia sovietica Tass del 14 gennaio (non senza pretese sull'isola degli Orsi) e da ulteriore messa a punto norvegese (17 gennaio), diede occasione agli S. U. e all'Inghilterra (10 gennaio) per affermare di essere direttamente interessate allo statuto delle Spitsbergen. Da parte sua la commissione degli esteri dello Storting norvegese il 12 febbraio 1947 dichiarava che i colloquî del 1944-45 riflettevano esigenze di guerra per i rifornimenti all'URSS, mentre ora, nella situazione di pace, erano rimasti attuali solo i problemi commerciali e delle facilitazioni di traffico. Sulla sicurezza delle isole, veniva categoricamente affermato che il governo norvegese poteva entrare in discussioni, ma n0n con un solo stato (nella fattispecie l'URSS) bensì con tutti i paesi firmatarî del trattato del 1920.