spiro
Con riferimento al significato primario di " soffio ", " fiato " (v. SPIRARE, di cui ‛ spiro ' è deverbale), trova luogo in espressioni comuni all'atto del parlare, dove ha valore assai simile a " voce ": il foco benedetto / a la mia donna dirizzò lo spiro, / che favellò così com'i' ho detto (Pd XXIV 32), " cioè ‛ lo spirare che cagionò lo parlare ' " (Buti); il dolce mischio / che si facea nel suon del trino spiro (XXV 132), la dolce armonia formata dal suono della triplice voce di s. Pietro, s. Giacomo e s. Giovanni; v. anche XXVI 3.
Altrove come " spirito " del Paradiso, " beato ": vedi oltre fiammeggiar l'ardente spiro / d'Isidoro, di Beda e di Riccardo (Pd X 130).
Con aggettivi quali etterno e Santo indica appunto lo Spirito Santo (IV 36, XI 98, XIV 76).