Louis, Spiridon
Grecia • Maroussi (Atene), 12 gennaio 1872-26 marzo 1940 • Specialità: Maratona
Fu il vincitore della prima maratona olimpica, disputata dalla celebre piana di Maratona ‒ luogo della battaglia tra i persiani di Serse e gli ateniesi ‒ sino allo stadio, nel centro della città, sede della prima Olimpiade moderna. La distanza era allora di 40 km e Louis impiegò 2h58′50″. Spiridon era il quinto e ultimo figlio di una famiglia di contadini. Il padre, una volta alla settimana, andava al mercato di Atene a vendere i suoi prodotti. Spiridon si dedicava invece a trasportare acqua dalla campagna alla città, percorrendo una media di 30 km al giorno. Il 25 marzo 1896 prese parte alla corsa di qualificazione per la maratona olimpica, terminando diciassettesimo in 3h18′25″. La giuria decise che solo i primi 16 sarebbero stati iscritti ai Giochi, ma il sindaco di Atene ‒ il colonnello Papadiamantopoulos ‒ che lo conosceva per averlo avuto come soldato, fece pressioni affinché il suo protetto potesse parteciparvi. Dopo la vittoria, Louis divenne un eroe per la Grecia e in particolare per Maroussi, il suo villaggio. I 1500 abitanti, nonostante la povertà, offrirono al concittadino ogni sorta di regalo in natura, da un pranzo gratis ogni giorno in trattoria al caffè per tutta la vita. Spiridon accettò soltanto due doni: un cavallo e un carretto, per poter continuare la sua attività di portatore d'acqua con un po' meno fatica. Alla morte della moglie, Eleni, nel 1927, si ritrovò solo e in miseria. Il sindaco di Maroussi gli offrì un posto come usciere, ma nel 1937 lo licenziò per mancanza di fondi comunali. Infine, il ministro dell'Interno gli fece ottenere un sussidio, una specie di pensione per i servizi resi alla Grecia. Nel 1936, il comitato organizzatore dei Giochi Olimpici lo invitò a Berlino, dove fu uno dei tedofori della fiamma olimpica e salì alla tribuna d'onore per offrire a Hitler una corona di lauro proveniente da Olimpia.