LÁMPROS (λάμπρος), Spiridíōn
Storico e uomo politico greco, nato a Corfù nel 1851, morto ad Atene iI 23 luglio 1919. Manifestò precoci attitudini letterarie pubblicando col fratello Michele il periodico Παρνασσός e fondando il Σύλλογος omonimo (1865). Proseguiti gli studî a Berlino e a Lipsia, ritornò ad Atene, dove fu professore di storia all'università (1890-1917). Chiamato dalla fiducia del re Costantino a governare il paese nei difficili momenti della guerra mondiale (settembre 1916), fu costretto a dimettersi dietro l'intervento dell'Intesa (aprile 1917). Previo sequestro dei beni, fu confinato a Hýdra, poi a Scopelo, donde il 20 marzo 1919 fu ricondotto malato ad Atene.
Il L. lasciò una vastissima produzione letteraria, prevalentemente storica. Speciali cure rivolse alla sua città natale (Κερκυραϊκὰ ἀνέκδοτα, 1882), alla terra avita, l'Epiro, di cui patrocinò la grecità anche presso il governo italiano; ad Atene (Αἱ 'Αϑῆναι περὶ τὰ τέλη τοῦ ιβ' αἰωνος, 1879; Μιχαὴλ Ακομινάτου τὰ σωζόμενα, 1879-80) e al Peloponneso sotto i Paleologi (voll. I-II, 1912; III-IV, postumi, 1926-1930). In 'Αργυροπούλεια (1910), pubblicò le opere e narrò le vicende di Giovanni Argiropulo e di altri profughi greci. Molto lodata per chiarezza e metodo la Storia della Grecia dai tempi antichi alla presa di Costantinopoli (voll. 6, 1886-1908), destinata al colto pubblico, per il quale tradusse le migliori opere storiche del suo tempo (Storia di Roma di Fr. Bertolini, 1893-94; Storia greca del Curtius, 1895-1900; Storia della città di Atene nel Medioevo del Gregorovius, 1904-1906; I Latini nel Levante di W. Miller, 1909-10). Compilò il catalogo delle biblioteche del monte Athos (Cambridge 1895-1900), e col ricco materiale raccolto ivi e in biblioteche e archivî d'Europa alimentò la propria rivista Νέος ‛Ελληνομνήμων (voll. 21, 1904-1927, con articoli postumi). Dei suoi studî letterarî (da giovane tentò la poesia e il dramma) ricorderemo la Collection de romans grecs (Parigi 1880), i saggi sui canti popolari, sul folklore, su poeti moderni. Molti dei suoi articoli e discorsi ufficiali raccolse in Λόγοι καὶ ἄρϑρα (1902), Μικταὶ σελίδες (1905), Λόγοι καὶ ἀναμνήσεις ἐκ τοῦ βορρᾶ (1909), Τὰ ἐλευϑέρια (1911).
Bibl.: Cfr., Νέος ‛Ελληνομνήμων, XIV (1920), pp. 115-248.