Spira
Città della Germania, nel Palatinato, ove alla fine di agosto 1309 Enrico VII tenne una dieta nella quale annunciò la sua spedizione in Italia (v. ENRICO VII). Vi parteciparono inviati di vari signori ghibellini italiani e anche ghibellini e Bianchi fiorentini, i quali con promesse e doni tentarono d'indurre l'imperatore ad affrettare l'esecuzione del suo piano.
A seguito della dieta Enrico inviò suoi ambasciatori in varie città italiane per chiedere l'omaggio imperiale e la sospensione delle guerre interne, ma Firenze rispose sfavorevolmente (Compagni III 35). Collegate a questi avvenimenti, e in particolare all'annuncio dato dall'imperatore eletto di scendere a Roma per l'incoronazione (maggio 1310), sono le epistole V, VI, VII di D. nelle quali sono espresse l'attesa, le speranze e il sorgere dei dubbi del poeta di fronte all'impresa da cui aspettava la risoluzione di tutti i problemi politici che travagliavano il suo mondo. In particolare l'atteggiamento dei Fiorentini, decisamente ostile all'imperatore, suscitò la riprovazione di D. il quale precedentemente all'epistola VI avrebbe deplorato la condotta dei suoi concittadini ‛ caeci ' in una lettera a Cangrande (estate 1310) a noi non pervenuta, ma vista da Flavio Biondo nel carteggio di Pellegrimo Calvi (v.; e cfr. anche, in Appendice, la trattazione sulla vita e le opere di Dante).