SPIONAGGIO (XXXII, p. 387)
Fra la prima e la seconda Guerra mondiale il concetto fondamentale di spionaggio non mutò sostanzialmente. Alcuni aspetti caratteristicì però subirono una evoluzione corrispondente all'affermarsi del concetto di guerra totale nelle dottrine belliche di tutte le potenze. Come la preparazione alla guerra prima e la realtà della guerra poi dovevano permeare tutta la vita dello stato, così lo spionaggio doveva penetrare in tutte le attività degli stati probabili nemici. Dalla necessità di estendere enormemente il campo delle proprie indagini e di conoscere sempre più a fondo le varie organizzazioni, derivò l'esigenza di un'accurata specializzazione dei servizî informazioni. L'attività informativa nel campo strettamente militare non fu più perciò che una branca dell'attività informativa generale, che si svolgeva nel campo diplomatico, economico, propagandistico, commerciale, industriale, scientifico, organizzativo, dei trasporti, ecc. La specializzazione comportò la difficoltà di disporre del personale idoneo per i diversi compiti. Ne conseguì la necessità di una lunga e difficile preparazione, basata su un'intensa attività addestrativa. Sembra certo, ad esempio, che in Inghilterra, nella scuola per gli agenti dell'Intelligence Service, siano stati organizzati speciali corsi in cui si studiavano tutte le questioni inerenti al blocco economico ed ai mezzi per realizzarlo più efficacemente. Sviluppato fu anche l'addestramento per la cifratura e decrittazione dei messaggi, reso necessario dalla diffusione delle macchine crittografiche e crittotelegrafiche.
La naturale riservatezza di tutti gli stati circa l'attività dei rispettivi servizî informazioni (Nachrichten Bureau in Germania, sciolto dopo la prima Guerra mondiale e ricostituito dopo l'avvento di Hitler al potere, noto con la sigla III B, Servizio segreto negli Stati Uniti, ecc.) non consente di conoscere nei particolari neppure le principali azioni svolte dallo spionaggio. Gli immediati riflessi che queste spesso esercitano sulle operazioni di guerra, dànno tuttavia precisi indizî della loro efficacia. Un reparto, denominato Magic, del Servizio segreto americano, poté conoscere e comunicò tempestivamente l'intenzione del comando giapponese di attaccare il 7 dicembre 1941 la flotta americana a Pearl Harbor. Se la notizia non fu utilizzata, ciò fu dovuto ad errori e trascuratezze del comando americano. Al principio del 1940 entrambi gli avversarî avevano studiato e predisposto le operazioni in Norvegia e ciascuno era a conoscenza dei preparativi dell'altro. Le più complete e tempestive informazioni fornite dallo spionaggio tedesco consentirono all'alto comando di precedere nell'azione gli Alleati.
Un aspetto dello spionaggio, che ebbe particolare sviluppo nella seconda Guerra mondiale, è l'azione svolta nel campo politico. Le contrastanti ideologie politiche dominanti nei due gruppi belligeranti resero possibile un'intensa attività, tendente a disorganizzare all'interno gli stati nemici e ad affievolirne la capacità di resistenza; né tale attività si limitò alla propaganda, ma giunse a creare dei favoreggiatori del nemico (quinte colonne). In alcuni stati l'azione nel campo politico rimase affidata al servizio informazioni, costituendone una particolare branca, ad esempio in Inghilterra; altrove furono creati speciali organismi distinti dai servizî informazioni, pur conservando con questi varî punti di contatto, come in Germania la Gestapo.
Bibl.: Rivista marittima, 1948; Revista militar argentina, 1946; Allgemeine Schweizerische Militärzeitung, 1947; Revue de défense nationale, 1948; W. Millis, This is Pearl Harbor? The United States and Japan 1941, New York 1947; P. Zappa, Lo spionaggio in questa guerra, Milano 1940.