SPINETTA
. Strumento musicale a tastiera. Secondo quanto scrisse l'umanista Giulio Cesare Scaligero nella sua Poetica, nel sec. XV, o forse prima, furono applicate ai primitivi strumenti a tasto delle punte di avorio, di tartaruga, di osso, ecc., e a cosiffatti strumenti venne dato il nome generico di spinetta. Nella seconda metà del sec. XV, avendo il cembalaro Giovanni Spinetti dato alla cassa dei suoi strumenti, che normalmente era trapezoidale, la forma quadrata o rettangolare, invalse la consuetudine di chiamarli con tale nome. La spinetta di tale foggia la troviamo appunto molto frequentemente negli esemplari dal Cinquecento in avanti ed aveva una foggia molto analoga al Virginal inglese, che probabilmente è un derivato dell'antico Scacchiere d'Inghilterra.
Prima di questo tempo non si trova nessun accenno specifico alla spinetta. Tale nome non si trova né nel trattato di Sebastiano Virdung né è menzionato dallo Schlinck; ma il primo dà un disegno del Virginal inglese che in Italia era chiamato precisamente spinetta. Questa, secondo la sua grandezza, prendeva varî nomi: spinetta, spinettina, spinettone.
Musei pubblici e privati possiedono esemplari di spinette del sec. XVI non solo preziosi per l'eccellenza del loro costruttore (come il Rosso, il Floriani, il Baffo), ma altresì per la bellezza delle pitture che spesso ornano i loro coperchi.
Già nella voce clavicembalo è stato detto che la diversa nomenclatura degli strumenti a tasto non sempre corrisponde a un preciso esemplare: come la nomenclatura, neppure la forma fu sempre identica. Perciò la parola spinetta, che continuò ad essere usata nel comune linguaggio musicale anche nei secoli ulteriori, fu applicata anche a strumenti a tasto a forma d'ala, qualche volta designati come spinette traverse.