FREGOSO (Campofregoso), Spinetta
Campofregoso Primo di questo nome, figlio di Pietro (I) e della sua seconda moglie Benedetta di Enrichetto Doria, nacque forse a Genova in una data non precisata, ma compresa probabilmente tra il 1370 e il 1380.
Nulla si conosce del periodo della sua giovinezza; ma ricevette senza dubbio una buona istruzione in campo politico e militare, secondo le tradizioni dei Fregoso e le ambizioni politiche del padre. Ugualmente certi sono i suoi interessi in ambito commerciale, poiché i Fregoso traevano gran parte della loro potenza dalla solidità dei redditizi traffici con l'Oriente. Ebbe inoltre uno spiccato interesse per le lettere e, al pari del fratello Tommaso, fu in contatto con famosi umanisti del suo tempo: nel 1416 risulta frequentare il poeta e grecista Giovanni Aurispa che insegnava a Savona.
La sua carriera politica iniziò, come spesso avveniva nelle importanti famiglie genovesi, con un incarico nelle colonie: nel 1410 era, infatti, capitano dello stanziamento genovese di Pera. Già nel 1411 era di ritorno in Italia e, dopo aver trascorso qualche mese a Roma alla corte di Giovanni XXIII, partecipò con i fratelli Orlando e Tommaso a una ribellione contro il marchese Teodoro (II) Paleologo del Monferrato che deteneva il potere su Genova. L'impresa fallì, negli scontri Orlando perse la vita e i restanti membri della famiglia Fregoso furono costretti all'esilio in Lucchesia. Nel 1412, dopo un breve periodo trascorso a Chiavari, il F. concluse un accordo, anche a nome dei fratelli, con gli inviati del marchese del Monferrato, Ambrogio Paleologo e Benedetto Negroni. In base a tale intesa i Fregoso, considerati troppo pericolosi per il governo genovese, si impegnavano a ritirarsi nel territorio di Rimini sotto la protezione dei Malatesta. Già nel 1413, tuttavia, il F. era di nuovo a Genova e assumeva la guida della sollevazione contro Teodoro (II).
Nel 1415, in un periodo di forte confusione politica che avrebbe condotto al seggio dogale Tommaso Fregoso, il F. si trovava ancora una volta in Oriente e ricopriva la carica di castellano di Caffa. Nel corso dell'anno successivo Tommaso gli conferì importanti incarichi in Liguria, nominandolo podestà di Savona e capitano della Riviera di Ponente. Nel 1417, insieme con il fratello Battista, comandò una spedizione contro Tommaso Malaspina marchese di Cremolino che dava protezione e aiuto ai fuorusciti genovesi, tra cui Raffaele Montaldo. Il conflitto ebbe un inizio favorevole ai Fregoso che occuparono il castello del marchese Malaspina obbligandolo a chiedere il perdono della Repubblica di Genova in cambio del pagamento di 10.000 scudi; in seguito, tuttavia, le truppe dei Fregoso furono attaccate dai ribelli presso Campoligure e subirono gravi perdite. Nel 1418, con il pretesto di sostenere una rivolta interna guidata da Teramo Adorno, il duca di Milano Filippo Maria Visconti attaccò la Repubblica di Genova su tre fronti. Il F. prese il comando delle truppe genovesi operanti nel territorio di La Spezia. Dopo un anno di combattimenti con alterne fortune Genova, che viveva una difficile situazione finanziaria, fu costretta a chiedere la pace. Nel 1421, approfittando delle perduranti difficoltà genovesi, il duca di Milano riaprì le ostilità, e gli eserciti milanesi, guidati dai condottieri Guido Torelli e Francesco Bussone, detto il Carmagnola, non trovarono resistenza alcuna. Il doge fu allora costretto a cedere il governo al Visconti, e anche il F., che pure aveva difeso strenuamente Savona, fu obbligato a cedere la città ai Milanesi in cambio di un indennizzo di 15.000 fiorini.
La famiglia Fregoso si stabilì allora nel suo feudo di Sarzana, di cui il F. venne nominato governatore, non senza per questo abbandonare le ambizioni di una rivincita. Proprio il F. fu inviato, infatti, come ambasciatore a Firenze per cercare di ottenere l'alleanza del Comune toscano contro lo strapotere del Visconti: l'accordo fu raggiunto nel 1422 e il feudo di Sarzana venne posto sotto l'accomandigia di Firenze. Nell'aprile 1423 il F. si trovava a Faenza dove si unì in matrimonio con Ginevra, figlia di Giangaleazzo Manfredi e sorella del signore di Faenza, Guidantonio, nonché di Marzia, moglie del fratello del F., Tommaso.
Nel 1425, in base ad alleanze stabilite e dopo aver raccolto un buon numero di armati, i Fregoso invasero la Riviera di Levante, per cercare di sovvertire il dominio di Milano sulla Liguria, riuscendo a conquistare Sestri e Moneglia. Nel corso degli scontri il F. trovò la morte. Il 3 agosto dello stesso anno, infatti, la moglie Ginevra e il fratello Tommaso si costituirono tutori dei figli e fecero stendere l'inventario della ricca eredità. Il F. fu sepolto nella chiesa di S. Francesco di Castelletto, ora distrutta, e il suo sepolcro fu commissionato allo scultore toscano Riccomanni, già attivo a Sarzana.
Dal primo matrimonio con Benedetta di Enrico Doria - omonima della madre del F. - e dal secondo, già ricordato, con Ginevra Manfredi ebbe quattro figli: Nicolò, signore di Gavi, Spinetta (II), Alessandro e Giangaleazzo, e due figlie: Teodorina e Maria.
Fonti e Bibl.: G. Stellae - I. Stellae Annales Genuenses, a cura di G. Petti Balbi, in Rer. Ital. Script., 2ª ed., XVII, 2, pp. 330, 333, 338 s., 349 s.; Commissioni di Rinaldo degli Albizzi per il Comune di Firenze, a cura di C. Guasti, I, Firenze 1867, p. 402; G. Aurispa, Carteggio, a cura di R. Sabbadini, Roma 1931, pp. 6, 21 s., 160; N. Battilana, Geneal. delle famiglie nobili di Genova, I, Genova 1825, s.v. Campofregoso; A. Neri, Inventario di Spinetta da Campofregoso, in Giornale ligustico, XI (1884), pp. 350-359, 463-466; L. Levati, I dogi perpetui di Genova, Genova 1928, pp. 227, 230, 232, 269; F. Sassi, Signori liguri. I Campofregoso in Lunigiana, in Giorn. stor. letter. della Liguria, VI (1928), pp. 5 s.; V. Vitale, Breviario della storia di Genova, Genova 1955, I, p. 154; T.O. De Negri, Storia di Genova, Milano 1974, pp. 546, 563; P. Litta, Le famiglie celebri italiane, s.v. Fregoso, tav. II; Enc. Italiana, XVI, p. 54.