spina
In Pg IV 20 Maggiore aperta molte volte impruna / con una forcatella di sue spine / l'uom de la villa, la voce è adoperata in senso proprio per una " comparatio domestica " (Benvenuto), e vale " mucchio di rami spinosi ".
In Rime C 49 la crudele spina / però Amor di cor non la mi tragge, acquista il significato metaforico di " cosa che reca dolore ".
Un problema a parte offre il passo di If XX 126 tocca l'onda / sotto Sobilla Caino e le spine, che è connesso a una leggenda popolare cui lo stesso D. allude in Pd II 49-51, e che viene così spiegata dalle Chiose selmiane: " Dicesi per le mondane genti che Caino... uccise Abel suo fratello carnale, e per la freddezza di questo peccato è nella luna e sta in su un fascio di spine, e così si mostra a tutto il mondo quando la luna è piena ". L'Anonimo, alterando indebitamente il testo biblico, ne giustifica anche un'interpretazione figurale: " Però che si legge nel Genesis che quando Abel sacrificava a Dio toglieva i più belli agnelli ch'egli avea e Cayno suo fratello toglieva fasci di spine e cose sterili e triste, e con quello sacrificava, dicono le favole che Cayno fu messo con questo fascio di spine nel corpo della luna ".
Bibl. - Per la leggenda su Caino, cfr. S. Prato, Caino e le spine secondo D. e la tradizione popolare, Ancona 1881; N. Oresme, Le livre du ciel et du monde, a c. di A. D. Menut e A.J. Denomy, Madison 1968, 454.