SPIEGAZIONE
La s. è considerata dagli epistemologi o lo scopo distintivo della scienza o comunque uno degli obiettivi fondamentali dell'impresa scientifica. Uno dei meriti indiscutibili della corrente nota come neoempirismo è l'aver sviluppato una teoria della s. (dovuta essenzialmente a C.G. Hempel) che è tanto unificante quanto rigorosa: unificante in quanto aspira a dare un modello unico per i vari tipi di s. a volte distinti dai filosofi, e rigorosa in quanto formulabile nel linguaggio della logica matematica.
Secondo la teoria di Hempel, a volte indicata come teoria delle leggi di copertura, una s. è una risposta a una domanda significante iniziante con la parola "perché". L'enunciato di cui si chiede s. è detto explanandum, mentre il complesso degli enunciati che lo spiegano è detto explanans. Nel caso paradigmatico delle s. dette nomologico-deduttive l'explanandum Er è un evento singolo, l'explanans è costituito da leggi ineccepibili L1...Lm e da enunciati di condizioni iniziali C1...Cn, tali che dalla loro congiunzione segue deduttivamente Er. La s. nomologico-deduttiva può considerarsi come un'argomentazione in cui la probabilità che l'explanans dà all'explanandum è del 100%.
Ma le leggi che intervengono in una s. possono essere anche statistiche o probabilistiche, e in tal caso dobbiamo parlare di schema di s. ''statistico-induttivo''. Se Pr(G/F) = r (0≤r≤1) è una legge (dove Pr(G/F) = r asserisce che la frequenza relativa delle cose che sono G tra quelle che sono F è r), "b è un F" è un enunciato di condizioni iniziali; "b è un G" in tal caso si dice spiegato se r è prossima al 100%. Il modello statistico-induttivo pone problemi particolari dato che è facilmente banalizzato in tutti i casi in cui l'informazione retrostante dà un'alta probabilità anche alla negazione dell'explanandum, non-E. Un modo per risolvere questo problema è richiedere che venga presa in considerazione tutta l'evidenza che sia rilevante per la probabilità dell'explanandum (requisito di evidenza totale o di specificità massimale). Nel caso in cui l'explanandum sia non un evento singolo ma una legge, la s. consisterà nella sua derivazione da una legge più generale, eventualmente con la mediazione di altre leggi. La spiegazione ottenuta in questo caso è particolarmente soddisfacente se l'explanandum contiene termini osservativi mentre nell'explanans ricorrono termini teorici, cioè termini che non descrivono enti osservabili. Un corollario importante della teoria di Hempel è costituito dall'idea che s. e previsione siano simmetriche, cioè strutturalmente identiche. Questa tesi è molto discutibile: si pensi, per es., che la teoria della selezione naturale di Darwin è un eccellente strumento per la s. dello sviluppo evoluzionistico, ma non può essere usata a scopo predittivo.
Per passare dallo schema di s. formulato da Hempel alle s. in senso proprio bisogna che siano soddisfatte diverse condizioni supplementari, prima di tutto di tipo strettamente logico (bisogna richiedere, per es., che tutti gli elementi dell'explanans siano essenziali per la derivazione dell'explanandum). Oltre a queste bisogna imporre delle condizioni di tipo epistemico, come quella per cui le premesse siano vere − o almeno ben confermate − e sostenute da un'evidenza diversa da quella dell'explanandum. A partire dagli anni Sessanta lo schema di Hempel è stato oggetto di diverse critiche, che per quanto incisive non hanno tuttavia portato all'emergere di un'alternativa dominante. Per cominciare, si è sostenuto che le s. dipendono dai contesti teorici: più precisamente, come ha proposto B.C. van Fraassen, una s. è meglio intesa come una relazione a cinque posti tra explanandum, explanans, teorie, circostanze e persone. Si è spesso sostenuto inoltre che le s. funzionali e teleologiche sono di tipo diverso da quelle ordinarie, e il problema di ricondurle al modello nomologico-deduttivo non è di facile soluzione. Lo stesso dicasi delle s. che fanno ricorso all'intenzionalità degli agenti. Per es., quando si dice "Cesare si dispose ad attraversare la Manica perché intendeva conquistare la Britannia", secondo autori come G.H. von Wright si sta enunciando non una s. in senso hempeliano dell'azione di Cesare ma qualcosa che la rende comprensibile come azione intenzionale. Nelle scienze umane e sociali l'obiettivo della comprensione sarebbe quindi essenziale e irriducibile a quello della spiegazione.
Una diversa posizione circa la s. intenzionale è tuttavia quella di considerare le intenzioni come ''cause'' del comportamento, nel qual caso si dovrebbe integrare la s. hempeliana con la richiesta che la s. sia di tipo causale. La stessa richiesta nasce anche da altre difficoltà. La legge "tutto il rame si espande se scaldato" equivale a "tutto il rame non espanso non è scaldato", ma nessuno può seriamente sostenere che la non-espansione del rame spieghi il suo non-riscaldamento. La richiesta da fare sarebbe qui quella di chiedere che l'explanans preceda nel tempo l'explanandum, e questa richiesta è adeguata a caratterizzare il rapporto causa-effetto. La richiesta che le s. debbano essere essenzialmente causali concorda con varie recenti teorie della spiegazione. La più radicale tra queste è quella avanzata da W. Salmon, R. Jeffrey, J. Greeno, secondo la quale spiegare un evento significa enunciare fatti statisticamente rilevanti per l'evento stesso. Questa prospettiva, a differenza di quella di Hempel, ci consente di considerare spiegati eventi altamente improbabili; ci porta tuttavia anche a escludere che la s. abbia la forma di un'argomentazione, e quindi sia qualcosa di analizzabile con i metodi della logica standard.
Bibl.: R.B. Braithwaite, Scientific explanation, Cambridge 1953 (trad. it., Milano 1966); C.G. Hempel, Philosophy of natural science, Englewood Cliffs (N.J.) 1966 (trad. it., Bologna 1968); G.H. von Wright, Exploration and understanding, Ithaca (N.Y.) 1971 (trad. it., Bologna 1977); B.C. van Fraassen, Scientific image, Oxford 1980 (trad. it., Bologna 1985); W. Salmon, Scientific explanation and the causal structure of the world, Princeton 1984; W. Salman, Four decades of scientific explanation, Minneapolis 1989 (trad. it., Padova 1992).