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SPEUSIPPO di Atene

di Guido Calogero - Enciclopedia Italiana (1936)
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SPEUSIPPO (Σπεύσιππος, Speusippus) di Atene

Guido Calogero

Filosofo, figlio di Eurimedonte, del demo di Mirrinunte, e di Potone, sorella di Platone. Dopo avere, per lungo tempo, appartenuto all'Accademia, alla morte dello zio (347 a. C.) gli successe nello scolarcato, che tenne fino al 339, anno della sua morte. La data della sua nascita non è precisamente conosciuta, ma è per varî motivi da ascrivere agli ultimi anni del sec. V.

Nessuna sua opera è conservata per intero: restano solo frammenti, la cui migliore raccolta è quella contenuta nella dissertazione di P. Lang (De S. Academici scriptis, Bonn 1911). La sua opera principale era intitolata "Ομοια, o, come sembra più esatto, ‛Η περὶ τὰ ὅμοια πραγματεῖα ("Trattazione circa le cose simili"), in dieci libri: di argomento analogo erano gli "Οροι ("Definizioni"), le Διαιρέσεις ("Divisioni"), Πρὸς τὰ ὅμοια ὑποϑέσεις ("Presupposti per la determinazione di somiglianze"; ma è forse sottotitolo dell'opera precedente) e il Περὶ γενῶν καὶ εἰδῶν παραδειγμάτων ("Sui generi e specie degli esempî", o "degli esemplari", nel senso platonico). Come si vede, l'ambito problematico a cui si riferiscono queste opere è quello della tarda dialettica platonica, in cui l'originario motivo del "simile", cioè dell'elemento "comune" a molte cose e perciò di esse idealmente predicabile, si sviluppa in quelli della "divisione" e "definizione" dei concetti o degli "esemplari", e della conseguente classificazione sistematica delle cose. S. si dedica così tra l'altro, a "divisioni", cioè a classificazioni, nel campo naturalistico, procedendo per una via che è analoga a quella seguita dal giovane Aristotele: egli non abbandona tuttavia il piano più propriamente logico-metafisico caratteristico di Platone. Questo atteggiamento contraddistingue nel complesso anche la posizione che egli assume circa i problemi dell'immortalità dell'anima, dell'esistenza dei numeri ideali accanto ai numeri matematici, dell'essenza del piacere (a proposito della quale sono citati di lui due dialoghi, 'Αρίστιππος e Περὶ ἡδονῆς). Tra gli altri scritti può essere ancora ricordato un Encomio di Platone. Interessante per l'atteggiamento politico di S. rispetto alla Macedonia è infine la cosiddetta XXX lettera socratica, se, come ora tende a ritenere la critica, sulle tracce di F. Jacobi, è da considerarne fededegna l'attribuzione tradizionale a lui (v. per ciò gli studî di E. Bickermann e J. Sykutris, Sp.s Brief an König Philipp, in Ber. d. Leipz. Ges., LXXX, 1927, con testo, traduzione e bibliografia).

Bibl.: Fra le trattazioni più antiche sono da ricordare F. Ravaisson, Sp. de primis rerum principiis placita, Parigi 1838 e M. A. Fischer, De Sp. Atheniensis vita, Rastatt 1845. Fra i moderni, fondamentali il sopra citato Lang, specie per il materiale, e J. Stenzel, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., III A, coll. 1636-69, soprattutto per l'interpretazione dei testi e del pensiero.

Vedi anche
Aristòtele Aristòtele (o Aristòtile; gr. ᾿Αριστοτέλης, lat. Aristotĕles, nel Medioevo latino Aristotĭles). - Filosofo greco (Stagira 384-83 a. C. - Calcide 322 a. C.). Fu, con Socrate e Platone, uno dei più grandi pensatori dell'antichità e di tutti i tempi. Nato da una famiglia di medici, si formò nell'Accademia ... Cratète di Atene Cratète di Atene. - Filosofo dell'antica Accademia. Tenne lo scolarcato dopo Polemone, dal 270 circa al 264 a. Cratete di Atene quando gli successe Arcesilao. Come messo di Atene si era recato a persuadere Demetrio Poliorcete a desistere dall'assedio che aveva posto ad Atene nel 287 a. C. Della sua attività ... Senòcrate Senòcrate (gr. Ξενοκράτης, lat. Xenocrătes). - Filosofo greco (m. 315-14 a. C.), scolaro di Platone; successe (339-38) a Speusippo nello scolarcato dell'Accademia, che tenne fino alla morte. Ci restano delle sue opere solo frammenti. Nel suo pensiero, che è caratterizzato dall'intento di elaborare sistematicamente ... Eraclide Pontico (gr. ‛Ηρακλείδης ὁ Ποντικός, lat. Heraclides Pontĭcus). - Filosofo e scienziato greco di Eraclea Pontica (sec. 4º a. C.); scolaro di Platone e di Speusippo, scrisse opere etiche, fisiche, grammaticali, retoriche, storiche, letterarie e anche un trattato di musica. Molte di esse erano scritte in forma ...
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    Filosofo (m. 339 a.C.). Nello scolarcato dell’Accademia successe (347) a Platone, suo zio materno. Delle sue opere rimangono solo frammenti; dubbia è l’autenticità della Lettera a Filippo che alcuni gli attribuiscono. L’ambito problematico a cui si riferiscono gli scritti di S. è quello della tarda ...
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    Filosofo greco (m. 339 a. C.); nello scolarcato dell'Accademia successe (347) a Platone, suo zio materno. Delle sue opere rimangono solo due frammenti. L'ambito problematico a cui si riferiscono gli scritti di S. è quello della tarda dialettica platonica, in cui l'originario motivo del "simile", cioè ...
  • Speusippo
    Enciclopedia Dantesca (1970)
    Giorgio Stabile Filosofo greco (nato nel 395-393 circa a.C.; morto nel 339 circa) figlio di Potone, sorella di Platone, fu scolaro e seguace di quest'ultimo che accompagnò, assieme a Senocrate, nel viaggio in Sicilia (361 circa). S. fu l'immediato successore di Platone e il primo scolarca dell'Accademia, ...
Vocabolario
òcchio di civétta
occhio di civetta òcchio di civétta locuz. usata come s. m. – Altro nome della pianta primavera (Primula vulgaris).
pan di sèrpe
pan di serpe pan di sèrpe locuz. usata come s. m. – Nome comune delle erbe note in botanica come gigaro.
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