special economic zone
<spèšl iikënòmik ʃë'un> locuz. sost. ingl., usata in it. al femm. – Regione geografica (in sigla SEZ) nella quale, per attrarre investimenti stranieri con incentivi doganali e fiscali e con finanziamenti alle attività, vige una legislazione economica differente da quella della nazione alla quale appartengono. Questa istituzione ha avuto particolare rilievo in Cina dove, con l’avvio delle riforme liberalizzatrici di Deng Xiaoping, nel 1980 furono istituite quattro SEZ: due, Shenzhen e Zhuhai, nella provincia del Guandong e due, Shantou e Xiamen, nel Fujian. Grazie all’adozione di speciali regimi fiscali e al trattamento preferenziale nei confronti degli imprenditori esteri, le SEZ hanno alimentato un boom di investimenti esteri che le ha portate ad assumere il ruolo di volano dello sviluppo del Paese (v. anche Cina). Nel 1984 questa formula è stata estesa a quattordici città costiere e poi a una vasta area allargata a quattro province intorno a Shanghai. A partire dagli anni 2000 le SEZ sono state create in diversi paesi emergenti, tra cui l’India, la Russia, la Polonia, le Filippine e la Corea del Nord.