spasmo
Stato di contrazione della muscolatura volontaria o involontaria, più o meno prolungato nel tempo, sempre reversibile, talora intermittente, ma senza ritmo. Il termine compare anche come secondo elemento di parole composte, il cui primo elemento indica l’organo in cui la contrazione si manifesta: cheirospasmo, laringospasmo, pilorospasmo. Lo s. può interessare i muscoli volontari, e allora si accompagna ad atteggiamenti caratteristici, oppure la muscolatura liscia degli organi cavi: vari tratti del canale digerente, della colecisti, dell’uretere, delle arterie, ecc. Lo s. non va confuso con le contratture muscolari da cause varie (traumi, neuriti, alterazioni scheletriche, ecc.); veri s. possono essere indotti in via riflessa in affezioni dolorose (blefarospasmo, nelle congiuntiviti) o da farmaci (ergotina, stricnina, neurolettici, ecc.) o da tossine (rabbia, tetano) o da turbe endocrine (tetania). Clinicamente, particolare rilievo assumono gli s. da lesioni del sistema nervoso centrale, di origine congenita o post-encefalitica, con disturbi più o meno marcati dell’andatura, della motilità, e atteggiamenti particolari (torcicollo, distonia muscolare deformante, ecc.).
Sindrome epilettica propria della prima infanzia. Si manifesta con scosse del capo o di tutto il tronco, in flessione o talora in estensione e con movimenti di sollevamento delle braccia. La sindrome può guarire completamente nel giro di pochi anni.
Particolarmente frequenti sono le manifestazioni spastiche nell’infanzia, fra le quali si ricordano: s. della glottide, lo stesso che laringospasmo; s. carpopedale, manifestazione della tetania, con contratture toniche persistenti delle mani e dei piedi; s. dell’esofago, contrazione spastica dell’esofago lungo il suo decorso o in corrispondenza del cardias (s. del cardias), proprio dei lattanti e bambini nervosi, e provocante rigurgiti alimentari; s. nutans e rotatorio, consistente in movimenti ritmici, spesso permanenti, di dondolamento o rotazione del capo, in bambini del 2° semestre, per lo più rachitici, o con facile eccitabilità nervosa.
Manifestazione morbosa di natura neurologica, del gruppo delle ipercinesie, caratterizzata da episodi accessuali di contratture lente, più o meno durature, dei muscoli della nuca, del tronco, dei segmenti prossimali degli arti, superiori e inferiori, che imprimono al corpo contorcimenti grotteschi simili alle manifestazioni atetosiche. Lo s. di torsione costituisce il sintomo fondamentale di una malattia a decorso progressivo, la distonia eredofamiliare, a carattere eredofamiliare o sporadico; tuttavia può essere presente in molteplici condizioni morbose (encefalopatie neonatali, degenerazione epatolenticolare, vasculopatie e tumori cerebrali) e comparire occasionalmente come fenomeno di intolleranza a determinati neurolettici. È espressione di sofferenza dei gangli della base e del nucleo dentato.