spanna
Il sostantivo ricorre nel significato concreto e originario di " palmo della mano " in If VI 25 'l duca mio distese le sue spanne, / prese la terra, e con piene le pugna / la gittò dentro a le bramose canne, dove s. è la " mano " aperta in tutta la sua lunghezza per mettere in risalto la quantità di terra che Virgilio può raccogliere e gettare nelle fauci di Cerbero. L'atto di Virgilio ricorda il gesto con cui (Aen. VI 419-421) la Sibilla, guida di Enea nell'oltretomba, getta nelle fauci di Cerbero una focaccia soporifera. Da notare che è l'unica rima in -anne presente nella Commedia.
Proprio come sinonimo di ‛ palmo ' il sostantivo assume il valore di distanza, quella che intercorre tra la punta del pollice e quella del mignolo della mano aperta e distesa, in Pd XIX 81 Or tu chi se', che vuo' sedere a scranna, / per giudicar di lungi mille miglia / con la veduta corta d'una spanna? Qui si sottolinea non più la relativa ampiezza, ma la limitatezza: la corta distanza a cui può giungere il limitato intelletto umano, che pur avrebbe la presunzione di capire e giudicare gl'intendimenti divini.