Space shuttle
<spèis šḁ'tl>. – Sistema di trasporto riutilizzabile per missioni nello spazio e laboratorio orbitante per lo svolgimento di attività scientifiche, noto anche come Space transportation system (STS). Avviato agli inizi degli anni Settanta del 20° sec. come programma congiunto della NASA e del Department of defense statunitense al fine di disporre di un veicolo riutilizzabile in grado di effettuare missioni con carichi utili di notevole massa e volume, si è rivelato estremamente innovativo e ha determinato anche un cambiamento fondamentale delle strategie promozionali della NASA, il cui obiettivo era rendere l’opinione pubblica partecipe del programma. Ha consentito il lancio di satelliti (tra cui il telescopio Hubble) e di sonde interplanetarie a scopo sia di sperimentazione scientifica sia di manutenzione. Ha vissuto ben due tragici incidenti con perdita degli equipaggi: una prima volta con il Challenger, esploso il 28 gennaio 1986, 73 s dopo il decollo (di conseguenza, il programma subì un arresto di 32 mesi), poi il 1° febbraio 2003, quando l’orbiter Columbia si è disintegrato in fase di rientro. La causa ufficiale della perdita del controllo e della conseguente distruzione dell’orbiter è stata identificata nel danneggiamento dell’ala sinistra a seguito dell’impatto, avvenuto in fase di decollo, con una parte del rivestimento termico distaccatasi dal serbatoio principale. Lo S. s. è stato ritirato dal servizio il 21 luglio 2011, dopo 135 lanci: l’ultima missione è stata effettuata per un trasporto di mezzi e uomini alla Stazione spaziale internazionale.