sovrastatale
agg. Che oltrepassa, supera i confini, la sovranità e le competenze di uno Stato nazionale.
• il seme è stato gettato. E la forza delle cose ‒ cioè la necessità che la cooperazione economica abbia doppia legittimazione, statale e sovrastatale ‒ porta lì dove appunto dovremo mirare: cioè ad un sistema parlamentare euro-nazionale. (Andrea Manzella, Repubblica, 10 aprile 2015, p. 39, Commenti) • Probabilmente alle istanze di quindici anni fa andrebbe aggiunta l’idea che, per governare la globalizzazione, il Governo deve essere più vicino ai Territori, fomentando la creazione di piccoli stati che ricalchino le nazioni storiche, le regioni, uniti in un’organizzazione sovrastatale competente per le politiche maggiori (esteri, difesa, indirizzo economico). (Andrea Acquarone, Secolo XIX, 9 agosto 2016, p. 23) • «Le università nascono come istituzioni non nazionali e non statali, diremmo oggi sovrastatali. Vi si parlava una sola lingua, il latino. Furono poi, tra ’700 e ’800, conquistate dagli stati che si misero a dettare legge sull’insegnamento universitario e sull’ordinamento delle facoltà» [Sabino Cassese]. (Foglio, 7 marzo 2017, p. 1, Prima pagina).
- Derivato dall’agg. statale con l’aggiunta del prefisso sovra-.
- Già attestato nella Stampa del 19 agosto 1973, p. 9 (Piero Treves), nella variante grafica sovra-statale.
> substatale.