soverchievole (soperchievole)
La presenza del suffisso -evole (sulla cui fortuna nel Trecento cfr. B. Migliorini, Storia della lingua italiana, Firenze 1960, 232), con la sua preferenza a combinarsi con i temi verbali (Rohlfs, Grammatica § 1150), può autorizzare l'ipotesi di una derivazione da ‛ soverchiare ' (sostituzione di -abile con -evole) piuttosto che dal vocabolo primitivo soverchio'; rispetto a quest'ultimo s. indica non più chi o ciò che per sua natura o condizione è eccessivo, superiore, ma chi o ciò che tende volontariamente o istintivamente a eccedere i limiti, la misura: " eccedente ", " soverchiante ", " intemperante ".
Così in Vn X 2 E per questa cagione, cioè di questa soverchievole voce che parea che m'infamasse viziosamente, quella gentilissima... mi negò lo suo dolcissimo salutare, con riferimento all'esaltazione della seconda donna dello schermo da parte del poeta e i conseguenti commenti della gente, che parla della sua passione oltre li termini de la cortesia e induce così Beatrice a togliergli il saluto: " Dante stesso, come fa capire d'avere ecceduto... non tace che anche da parte degli altri vi fu eccesso " (Barbi).
In Cv III III 10 è messa in evidenza l'attività " intemperante " degl'istinti della concupiscenza carnale e della gola (questo amore ne l'uomo... ha mestiere di rettore per la sua soperchievole operazione, ne lo diletto massimamente del gusto e del tatto), con una stretta concomitanza con il testo di s. Tommaso (Comm. Eth. III lect. XIX n. 612: cfr. Busnelli-Vandelli). Sullo stesso concetto D. ritorna nella definizione della temperanza, che è regola e freno de la nostra gulositade e de la nostra soperchievole astinenza ne le cose che conservano la nostra vita (IV XVII 4), dove in omaggio al principio della medietas si stabilisce un giusto mezzo tra l'eccesso degl'istinti sensuali e la loro innaturale mancanza, che qui non tanto sembra dovuta a una rinuncia della volontà, quanto a un'eventuale privazione di fatto (cfr. Tomm. Comm. Eth. II lect. VIII nn. 340 e 342, ancora citato da Busnelli-Vandelli).