Souto De Moura, Eduardo
Souto De Moura, Eduardo. – Architetto portoghese (n. Oporto 1952). Laureatosi nel 1980 presso la Escola superior de belas artes do Porto ha lavorato, dal 1974 al 1979, presso lo studio di Alvaro Siza. Cresciuto negli anni successivi alla cosiddetta rivoluzione dei Garofani che portò al ripristino della democrazia in Portogallo (1974), in pieno clima post-moderno e senza aver vissuto il moderno, la sua formazione è avvenuta all’insegna di razionalità e concretezza che hanno fatto di lui un maestro nell’uso del cemento armato e nel recupero di edifici storici. Dal 1980 ha aperto un proprio studio a Oporto, lavorando al progetto per il centro culturale della stessa città (1981-91); alla riconversione del convento di Santa Maria do Bouro ad Amares (1987-97); al Padiglione della conoscenza dei mari all’Expo 1998 di Lisbona e a quello portoghese all’Expo 2000 di Hannover; alla trasformazione del vecchio edificio della dogana di Oporto in museo dei trasporti e delle comunicazioni (1993-2002); alla Casa del cinema Manoel de Oliveira, ancora a Oporto (1998-2002); allo stadio comunale di Braga (2000-2004); al Centro de arte contemporânea de Bragança (2002-08); alla Casa das historias Paula Rego a Cascais (2005-09). Nel 2001 gli è stata assegnata la medaglia d’oro Heinrich Tessenow; nel 2011 per la sua «coraggiosa normalità», per un'architettura senza sforzo, per la semplicità e l’intelligenza dei suoi progetti, è stato insignito del Pritzker prize.