sottosopra
L'avverbio ha il senso oggi vulgato: " a testa in giù ", " a rovescio ". Compare in due luoghi dell'Inferno, sempre preceduto da ‛ così '; indica uno ‛ stato ', una ‛ condizione ', ed è riferito a persona.
Più forte l'espressione in XXXIV 104, in cui a D. sembra di vedere Lucifero fitto / sì sottosopra: " conficcato " nel suolo, " in su con le gambe " (Landino): " sottosopra, è molto proprio e bel modo, e val ‛ capopiè ', ‛ rovescio ' " (Cesari). Nell'altro passo il simoniaco Niccolò III descrive la sorte sua e dei suoi compagni (i piè mi cossi e son stato così sottosopra, XIX 80) parafrasando quel che D. aveva notato al v. 46 ('l di sù tien di sotto). Non è certo che si debba arguire dal contesto, come fa il Chimenz, che quando Niccolò sprofonderà nella buca, sostituito da Bonifacio VIII, non avrà più i piedi ‛ cotti ' dalla fiamma, né starà più sottosopra.