SOTTIE (o Sotie)
Breve componimento drammatico di carattere satirico fiorito in Francia verso la fine del sec. XIV e protrattosi con varia fortuna nei secoli successivi, fino a dare le ultime manifestazioni sporadiche verso la metà del sec. XVII.
In origine la sottie fu una delle forme poetiche dei trovieri, sopra tutto come canzone contro l'amore. Verso il 1380, sotto Carlo VI, la fortuna delle farse rappresentate dalla Basoche (v.) suscitò l'emulazione di giovani ricchi e disoccupati, studenti di università, che si riunirono sotto la denominazione di Enfants-sans-soucy, ebbero a capo un prince des sots e diedero vita a satire sceniche contro mode, costumi e, ben presto, contro avvenimenti politici, per le quali riesumarono la denominazione di sottie. Carlo VI li autorizzò con sue lettere patenti a recitare. Il prince des sots, capo della compagnia, era per lo più attore-autore e aveva sotto di sé, come seconda autorità, la mère sotte, direttore del teatro, funzione che fu tenuta, tra altri, dal poeta Gringore. Le rappresentazioni ebbero luogo quasi sempre nelle Halles, dove verso la metà del sec. XV gli Enfants-sans-soucy si riunirono con i Confrères de la Passion che recitavano i loro "misteri". La sottie fu quasi sempre accompagnata da una farsa e da una moralità e preceduta da un cry, specie di avviso o prologo in versi, e presto raggiunse una libertà di critica e di satira notevolissima per quei tempi di assolutismo. Pochi personaggi e un intreccio semplice servivano a sferzare, talora duramente, la società e le sue istituzioni. Il periodo più fiorente fu il regno di Luigi XII, sotto il quale apparvero sotties come il Jeu du prince des sots e l'Homme obstiné (1511) di Gringore, nella quale, per mettere in ridicolo le vicende tra la Francia e la Chiesa, si giunse a rappresentare come prince des sots il re stesso e come mère sotte il papa Giulio II, che appariva in scena con gli abiti pontificali e la tiara. Un'epoca di parziale freno s'ebbe sotto Francesco I, anche per opera della censura preventiva; ma il regno di Enrico III segnò una ripresa, con rappresentazioni come La mort du duc de Guise che metteva in scena tutta la corte, finché sotto Enrico IV vennero soppressi i lavori di carattere politico e fu istituita una censura rigorosissima.
L'associazione degli Enfants-sans-soucy fu rapidamente imitata in tutti i maggiori centri della Francia (Digione, Lione, Arras, Auxerre, Rouen, Orléans, ecc.), dove sorsero associazioni con nomi più o meno simili e intenti analoghi. All'una o all'altra di esse, o agli Enfants-sans-soucy, appartennero quasi tutti i poeti dell'epoca. Insieme con i misteri e le moralità, la sottie contribuì potentemente alla formazione del teatro francese.