SOTTANA
. Con questo nome s'indicava una lunga tunica a maniche larghe, portata dagli uomini e dalle donne nei secoli XIII e XIV (subtaňeum, sotanum); di una "tunica de pignolato quae appellatur sotanum" si parla in inventarî del Quattrocento; spesso tuttavia l'antica sottana si confonde, nel costume femminile, con la socca (v.), mentre nel costume maschile diviene veste esclusivamente religiosa; solo nel sec. XIX la sottana diviene sinonimo di gonna (v.) femminile. Verso il 1817 la linea della cintura tende a riprender il suo posto normale attorno alla vita: da allora, scorciandosi, la sottana comincia ad ampliarsi a foggia di campana: nel 1830 è larghissima e corta: comincia allora la "crinolina" (v.) o "cerchio"; l'ampiezza della sottana non diminuisce che verso il 1870: dal 1870 al 1890 la sottana si restringe e si allunga a strascico, carica di drappeggi, gale, guarnizioni; dopo il 1890 tende a una maggiore semplicità: nel 1895 cominciano le prime sottane "a campana" che arrivano a un massimo di larghezza nell'anno seguente. Più o meno larga in fondo, più o meno lunga, la sottana segue quindi la linea del corpo; nel 1910-1911 sorge l'entrave o "impaccio", specie di fascia strettissima in fondo alla sottana; derivano da questa moda la sottana aperta da un lato e quella dritta, stretta, necessariamente più corta. Cortissima e larga nel 1914, la sottana riprende, per sera, la forma dell'antica crinolina; foggia, questa, che a intervalli sarà poi sempre riammessa nelle vesti da sera; le sottane cortissime del dopoguerra continuarono con qualche mutamento sino al 1927-28; dopo, è apparsa una varietà enorme di fogge: corte e larghe per lo sport, lunghe e drappeggiate o larghissime per sera, corte davanti e a strascico dietro, per il ballo, a pantaloni, in sbieco o a pieghe, le sottane oggi assumono svariate forme per le molteplici necessità della vita moderna.
Bibl.: E. Viollet-le-Duc, Dictionnaire raisonné du mobilier français, Parigi s. a., p. 340 segg.; V. Gay, Glossaire archéologique du Moyen-âge à la Renaissance, n. ed., II, ivi 1929, p. 359.
La sottana ecclesiastica. - Così è chiamato comunemente l'indumento ecclesiastico cattolico, il cui vero nome è veste talare (vestis talaris). È una veste di color nero, chiusa attorno al collo, aderente lungo la vita, più larga dai fianchi in giù, raggiungente i malleoli (usque ad talos, donde il nome di "talare") e chiusa sul davanti con una fila di bottoni o mediante sovrapposizione di una parte sull'altra. Già nei canoni del concilio di Braga in Portogallo (572) è prescritto ai chierici l'uso di una vestis talaris.
Oggi essa è di prescrizione rigorosa per tutti gli ecclesiastici, principalmente nelle funzioni liturgiche, ma anche nella vita civile: tuttavia nei paesi di lingua inglese (Inghilterra, Stati Uniti, ecc.) e in gran parte anche di lingua tedesca, nella vita civile è sostituita per maggiore comodità da un abito più breve o anche dalla semplice giacca.